75 CONDIVISIONI

Prato, si finge vampiro per fare sesso. Studente a capo di una setta satanica

Diavolo, ma anche vampiro o lupo mannaro. Tramite un morso sul braccio, fidelizzava i suoi adepti e “allontanava le negatività”. Il suo obiettivo era averli tutti in pugno con lo scopo ultimo di abusare sessualmente di maschi e femmine della setta. Riduzione in schiavitù e la violenza sessuale le accuse alle quali deve rispondere uno studente 23enne.
A cura di Biagio Chiariello
75 CONDIVISIONI
Immagine

Di giorno era un tranquillo studente universitario. Di notte, diavolo, ma anche vampiro o lupo mannaro. Essere con poteri sovrannaturali: così a 23 anni aveva creato una setta satanica a Prato, sua città natale, nella quale aveva coinvolto anche minorenni, portati alla "cieca obbedienza e totale accondiscendenza", con la promessa di realizzare i propri desideri e poi spinti a partecipare a rituali (‘Il morso del vampiro') esoterici e a subire abusi sessuali. La squadra mobile di Firenze, coordinata dalla Procura di Firenze, è intervenuta a Prato per una serie di perquisizioni atti a sgominare un su una presunta setta satanica che operava nella provincia. Gravi le accuse come la riduzione in schiavitù e la violenza sessuale. Quattro le vittime, stando alle indagini e alle denunce: tre ragazzi, di cui due minori di 18 anni, e una ragazza, che con inganni, violenze e minacce sarebbero stati costretti ad avere rapporti sessuali con lui.

Gli accertamenti sono partiti dalla denuncia di una mamma, preoccupata per i due figli di 17 e 18 anni che da alcuni mesi si comportavano in modo anomalo. Gli investigatori sono subito risaliti al 23enne, cittadino straniero, poi hanno iniziato a raccogliere le drammatiche testimonianze delle vittime. Il leader faceva credere ai giovani di essere dei ‘prescelti' che nelle vite precedenti avevano avuto un'altra identità (Amon, Atena, Banshee, Lilith, Le Sette Furie). Quindi il primo passo consisteva nello stipulare un "patto con il diavolo": una stretta tra le due mani sinistre, una sostanza liquida su di esse che il "santone" o un suo alter ego leccava. Poi, si diceva “immortale”. Per dimostrarlo, inscenava una sorta di strangolamento con un sodale, cadeva a terra, sembrava morto, improvvisamente si rialzava fingendo di rimettersi a posto il collo. Durante i rituali, si legge nel decreto di perquisizione riportati oggi sulla stampa locale, il leader dava agli adepti morsi sulle braccia "causando fuoriuscita di sangue, dolori persistenti e cicatrici". Era il cosiddetto ‘morso del vampiro’.

Tutto sarebbe stato finalizzato, secondo le accuse, ad abusare sessualmente di maschi e femmine della setta. Il sesso era fondamentale per la liberazione dei demoni, che avrebbero potuto far del male anche ai familiari. Tutto ovviamente doveva restare segreto. E così è stato fino all’intervento dei familiari di due vittime.

75 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views