462 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Pozzonovo, Massimo Sartori non è stato sbranato dai rottweiler: “Ucciso da un malore”

Massimo Sartori non è morto a causa dei morsi dei suoi rottweiler. Il 48enne di Pozzonovo, in provincia di Padova, sarebbe stato ucciso da un malore secondo quanto emerso dalle analisi sul suo corpo: i segni dei morsi dei due cani, una femmina di nove anni e un maschio di due, non sono stati mortali. Autopsia annullata.
A cura di Ida Artiaco
462 CONDIVISIONI
Immagine

È stato un malore ad uccidere Massimo Sartori e non i morsi dei suoi due rottweiler. Colpo di scena nella vicenda legata alla morte del 49enne di Pozzonovo, in provincia di Padova. È quanto emerso dopo l'ispezione sul corpo dell'uomo, come si è appreso da fonti della Procura di Rovigo titolare dell'indagine per competenza territoriale: i segni dei morsi dei due cani, una femmina di nove anni e un maschio di due, non sono stati mortali. Massimo, dunque, che era già un soggetto a rischio perché cardiopatico, si sarebbe sentito male, come avevano ipotizzato ieri i carabinieri, e sarebbe caduto e poi deceduto mentre i due molossi lo avrebbero morso solo successivamente, magari per aiutarlo, e comunque non in modo fatale.

"I suoi cani avrebbero potuto tentare si salvarlo", aveva già dichiarato nelle scorse Aldo Costa, direttore del settore Veterinario dell'Ulss 6. Parole, le sue, che sono poi state confermate dalle indagini sul cadavere, i cui risultati sono stati resi noti pochi minuti fa. La Procura ha già disposto la consegna della salma ai familiari per il funerale, annullando l'annunciata autopsia. Massimo era stato stato trovato senza vita nel giardino di casa sua lo scorso mercoledì 11 dicembre con ferite che sono state ricondotte ai morsi dei suoi due rottweiler, intestati alla compagna. La notizia aveva ben presto fatto il giro del padovano, ma è stata smentita la morta dovuta ai morsi due cani. Tuttavia, non è possibile escludere che il malore sia stato provocato dall'attacco dei due molossi, che sono stati trasferiti dopo la tragedia in una struttura veterinaria.

462 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views