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Picchiato a colpi di catena in strada durante lite, 18enne morto dopo un giorno di agonia in ospedale

Il giovane è deceduto nella mattinata di oggi, giovedì 2 maggio, dopo oltre un giorno di agonia all’ospedale di Alessandria dove era ricoverato. L’aggressione risale alla serata di martedì scorso quando il diciottenne è stato colpito alla testa nel pieno centro del comune di Canelli, in provincia di Asti.
A cura di Antonio Palma
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Immagine di repertorio
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Un ragazzo di 18 anni è morto dopo essere stato selvaggiamente picchiato a colpi di catena in strada durante una lite a Canelli, in provincia di Asti. Il giovane è deceduto nella mattinata di oggi, giovedì 2 maggio, dopo oltre un giorno di agonia all’ospedale di Alessandria dove era ricoverato. L’aggressione, che si è rivelata mortale, risale infatti alla serata di martedì scorso, 30 aprile, quando il diciottenne è stato picchiato nel pieno centro del piccolo comune piemontese.

La vittima è Manneh Nafugi, un giovane richiedente asilo proveniente dal Gambia e che era ospite del Centro di Accoglienza Straordinaria (CAS) di Cassinasco, piccolo centro dell’Astigiano non lontano da Canelli. Per motivi ancora da chiarire, il giovane sarebbe stato coinvolto in una rissa nella zona di piazza Gancia. Stando alle prime ricostruzioni sarebbe stato aggredito, sotto gli occhi dei passanti, da un gruppo di altri richiedenti asilo, di origine pakistana, armati di bastoni e catene.

Rimasto esanime sul selciato, il 18enne era stato subito soccorso dagli operatori medici del 118 e quindi trasportato all'ospedale di Alessandria con codice di massima urgenza. Le sue condizioni infatti erano apparse subito gravissime tanto che il mezzo di soccorso avanzato di Canelli aveva richiesto e ricevuto il supporto dell’elisoccorso di Alessandria.

Il 18enne era stato intubato e stabilizzato e poi trasportato in elicottero ad Alessandria dove è rimasto ricoverato nel reparto di terapia intensiva fino alla tragica notizia del decesso di questa mattina. Inutili i tentativi dei medici di cercare di salvarlo. Il giovane non si è mai più ripreso.

Si aggrava ora la posizione di un34enne che era stato fermato dai carabinieri nell’immediatezza dei fatti e ora detenuto nel carcere di Asti. Da lesioni ora il capo di accusa è di omicidio. La scena sarebbe stata filmata dalle telecamere di sorveglianza della zona e le cui immagini sono ora al vaglio degli inquirenti. Stando ai primi accertamenti, la lite sarebbe scoppiata per futili motivi e legata a dissapori maturati all'interno del Cas. L'aggressore avrebbe colpito la vittima alla testa il 18enne con una catena in acciaio usata per legare biciclette o motorini, per poi fuggire insieme a un altro dei partecipanti alla rissa e connazionale 24enne, denunciando a piede libero per rissa aggravata.

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