Picchia la moglie e sequestra figlio di 6 anni: “Non lo vedrai più”. Fermato mentre scappa all’estero

"Me ne vado in Francia con il bambino e non lo vedrai mai più". Un padre di Vigevano è passato dalle minacce ai fatti: due notti fa ha picchiato a sangue la moglie, sequestrato il figlioletto di sei anni ed è partito a folle velocità in direzione di Genova. L'uomo aveva intenzione di imbarcarsi alla volta della Tunisia insieme al minore. La fuga però è durata 150 chilometri. Il 32enne è stato subito localizzato dalla polizia di Stato.
Gli agenti del commissariato di Vigevano gli hanno dato la caccia per tutta la notte, ma alla fine sono riusciti a bloccarlo poco prima che lasciasse il Paese. Il 32enne è stato sottoposto a fermo con le accuse di rapina, maltrattamenti in famiglia, lesioni personali e sequestro di persona.
Secondo quanto ricostruito dalle forze dell'ordine, l'uomo avrebbe convinto la moglie a salire in auto insieme al figlio di sei anni con la scusa di portali fuori a cena. Una volta in macchina, però, li avrebbe costretti a seguirli nelle strade dello spiaccio.
Rincasati, la donna lo ha rimproverato per aver messo il bimbo in pericolo e lui ha reagito prendendola per il collo e picchiandola a sangue. Subito dopo ha caricato il bimbo in auto di peso e le ha sottratto la borsa, il cellulare e il portafogli. Il 32enne si è lanciato nuovamente in una folle corsa in direzione Genova per imbarcarsi verso la Tunisia.
Fortunatamente, la vicina di casa della coppia ha udito le urla fuori dall'abitazione e ha chiamato le forze dell'ordine. La donna ha spiegato agli agenti di essersi affacciata alla finestra e di aver visto il bimbo cercare di opporre resistenza al sequestro. Prima di essere chiuso in auto, il piccolo avrebbe urlato: "Mamma, chiama un'ambulanza".
Gli agenti hanno quindi iniziato le ricerche allertando i colleghi liguri, la polizia di frontiera di Ventimiglia e il centro operativo autostradale ligure nell'ipotesi che il 32enne potesse tentare diverse strade per lasciare l'Italia.
Gli spostamenti dell'uomo sono stati tracciati grazie ai cellulari che aveva portato con sé. All'alba è stato localizzato nell'area portuale di Genova e una volante si è precipitata sul posto. Il fermo è scattato poco tempo dopo e il piccolo è stato ricondotto dalla madre a Vigevano.