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Covid 19

Perché bisogna aspettare il parere del medico per fare un tampone se si è contatto di un positivo

Il Sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, ha spiegato perché bisogna aspettare il parere del medico competente prima di fare un tampone dopo un contatto con un positivo.
A cura di Ida Artiaco
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Nelle ultime ore, complici le feste di Natale alle porte, si è assistito ad un vero e proprio boom di test anti Covid effettuati in Italia: ne sono stati oltre 900mila da ieri, tra tamponi molecolari e antigenici. Ma non sempre si hanno le giuste informazioni su questa operazione che deve sempre e comunque essere concordata con il proprio medico di base, in particolare se si è contatto di positivi.

Lo ha spiegato Pierpaolo Sileri, sottosegretario alla salute del Governo Draghi, che intervistato da Radio 105 ha detto: "In merito ai tamponi dobbiamo fare una giusta comunicazione su quando serve il tampone o il test. In queste ore vi è un assalto alle farmacie, ai laboratori analisi, alle Asl per fare i tamponi. Attenzione però che c'è una tempistica da rispettare".

Secondo Sileri, "se oggi tutti si recano a fare un tampone perché hanno avuto un contatto nella giornata di ieri o di oggi, quel tampone diventerà negativo e non servirà assolutamente a nulla. Sovraccaricherà il sistema per avere una risposta non affidabile". Dunque, ha proseguito, "così facendo tu rischi, pensando di essere negativo, di contagiare altre persone. L'indicazione va data dal medico competente che saprà dire alla persona che ha un contratto stretto, che ha i sintomi, se e quando deve fare un test diagnostico – ha proseguito -. Se io oggi faccio un tampone perché mi preparo alla cena di domani sera, il tampone fa la fotografia di adesso e io potrei diventare positivo nella giornata di domani o contagiarmi nella giornata di domani e in due o tre giorni diventare positivo e contagiare il giorno di Santo Stefano".

Per questo, più che sui tamponi, si deve puntare sul vaccino. "Bisogna essere vaccinati, aver fatto la terza dose se nei tempi
per fare la terza dose, e bisogna poi ridurre tutte quelle occasioni che possono portare a dei contagi da qui a domani dopodomani. È chiaro che con i familiari vogliamo starci. Allora si riducono magari altre occasioni".

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