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Covid 19

Cosa fare in caso di contatto con positivo al Covid: i test e quando si va in quarantena

Le regole da seguire, con l’aumento dei contagi in Italia e anche in vista delle festività natalizie, nel caso in cui entra in contatto con una persona positiva al Covid-19.
A cura di Susanna Picone
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Ormai da settimane in Italia i contagi da Covid-19 stanno aumentando, spinti anche dalla contagiosa variante Omicron del Sars Cov2 che si sta diffondendo rapidamente nel nostro Paese. In queste ore si discute di nuove misure restrittive da adottare per far fronte alla quarta ondata: nel pomeriggio il Consiglio dei ministri si riunirà e dovrà mettere nero su bianco le indicazioni in un nuovo decreto Covid. In questo periodo festivo, sono molti gli italiani che si chiedono quali siano le regole da seguire in caso di un contatto con un positivo al virus. Da quando fare il tampone alla quarantena da rispettare, passando per i contatti a basso o ad alto rischio, ha chiarito tutti i dubbi la Direzione generale della prevenzione sanitaria del Ministero della Salute.

Cosa si intende per contatto stretto ad alto rischio

Un contatto di un caso Covid-19 è qualsiasi persona esposta a un caso probabile o confermato in un lasso di tempo che va da 48 ore prima dell'insorgenza dei sintomi fino a 14 giorni dopo o fino al momento della diagnosi e dell'isolamento del caso. Se il caso non presenta sintomi, si definisce contatto una persona che ha avuto contatti con il caso indice in un  tempo che va da 48 ore prima della raccolta del campione che ha portato alla conferma e fino a 14 giorni dopo o fino al momento della diagnosi e dell’isolamento. Ci sono differenze tra contatti stretti ad alto rischio e a basso rischio. Il “contatto stretto” (esposizione ad alto rischio) è definito come:

  • una persona che vive nella stessa casa di un caso positivo,
  • una persona che ha avuto un contatto fisico diretto con un positivo (per esempio la stretta di mano)
  • una persona che ha avuto un contatto diretto non protetto con le secrezioni di un positivo (ad esempio toccare a mani nude fazzoletti usati)
  • una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso Covid a distanza minore di 2 metri e di almeno 15 minuti
  • una persona che si è trovata in un ambiente chiuso con un caso positivo in assenza di DPI idonei
  • un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta a un caso positivo oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso Covid senza l’impiego dei DPI raccomandati o mediante l’utilizzo di DPI non idonei
  • una persona che ha viaggiato seduta in treno, aereo o qualsiasi altro mezzo di trasporto entro due posti in qualsiasi direzione rispetto a un caso positivo; sono contatti stretti anche i compagni di viaggio e il personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto.

Quando il contatto è a basso rischio

Per contatto a basso rischio si intende una persona che ha avuto una o più delle seguenti esposizioni:

  • una persona che ha avuto un contatto diretto (faccia a faccia) con un caso positivo, ad una distanza inferiore ai 2 metri e per meno di 15 minuti
  • una persona che si è trovata in un ambiente chiusoo che ha viaggiato con un positivo per meno di 15 minuti
  • un operatore sanitario o altra persona che fornisce assistenza diretta oppure personale di laboratorio addetto alla manipolazione di campioni di un caso Covid, provvisto di DPI raccomandati
  • tutti i passeggeri e l’equipaggio di un volo in cui era presente un caso Covid-19, ad eccezione dei passeggeri seduti entro due posti in qualsiasi direzione rispetto al caso positivo, dei compagni di viaggio e del personale addetto alla sezione dell’aereo/treno dove il caso indice era seduto che sono infatti classificati contatti ad alto rischio.

Cosa fare in caso di un contatto stretto positivo al Covid

Nel caso in cui si venga identificati come “contatto stretto” di un caso Covid, nessun test con esito negativo permette di essere esonerati dal sottoporsi a un periodo di quarantena della durata di almeno 7 o 10 giorni (a seconda dello stato vaccinale) dall’ultima esposizione con un test antigenico o molecolare negativo. I contatti stretti di un caso confermato devono allertare il proprio medico, che fornirà tutte le indicazioni per contattare il Dipartimento di prevenzione della ASL o ATS competente per territorio che disporrà la quarantena e la sorveglianza.

Scatta la quarantena per i contatti a basso rischio?

Non è prevista quarantena per i contatti a basso rischio di un soggetto positivo al Covid-19, che abbiano completato il ciclo vaccinale e che siano asintomatici. In caso di contatti a basso rischio non vaccinati ma asintomatici, la regola è la stessa degli immunizzati.

Dopo quanto tempo dal contatto si può tornare a lavoro

Al termine del periodo di quarantena, se non sono comparsi sintomi, la persona che aveva avuto un contatto con un positivo può rientrare al lavoro e il periodo di assenza risulta coperto dal certificato. Qualora durante il periodo di quarantena la persona dovesse sviluppare sintomi, il Dipartimento di Sanità Pubblica provvederà all’esecuzione del tampone. In caso di esito positivo bisognerà attendere la guarigione clinica ed eseguire un test molecolare dopo almeno 3 giorni senza sintomi. Se il test molecolare risulterà negativo la persona potrà tornare al lavoro, altrimenti proseguirà l’isolamento.

Vaccinati e non vaccinati, le regole sono diverse?

Le regole sono diverse tra persone che si sono immunizzate e quelli che invece non hanno fatto il vaccino anti-Covid. I contatti asintomatici ad alto rischio (contatti stretti) di casi Covid se hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, possono rientrare in comunità dopo un periodo di quarantena di almeno 7 giorni dall’ultima esposizione al caso, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo. Qualora non fosse possibile eseguire un test tra il 7° e il 14° giorno, si può valutare di concludere il periodo di quarantena dopo almeno 14 giorni dall’ultima esposizione al caso. I contatti asintomatici a basso rischio, se hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, non devono essere sottoposti a quarantena.

I contatti asintomatici ad alto rischio (contatti stretti), se non hanno completato il ciclo vaccinale da almeno 14 giorni, possono rientrare in comunità dopo un periodo di quarantena di almeno 10 giorni dall’ultima esposizione al caso, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare o antigenico con risultato negativo. Qualora non fosse possibile eseguire un test molecolare o antigenico tra il decimo e il quattordicesimo giorno si può valutare di concludere il periodo di quarantena dopo almeno 14 giorni dall’ultima esposizione al caso anche in assenza di test.

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