Pedofilia, Paolini si difende dopo la condanna definitiva: “Ho amato quel giovane per davvero”
"Sono addolorato da questa decisione, ma respingo tutti i reati a me contestati perché non mi appartengono. Ho amato quel giovane, nonostante la differenza di età. Io avevo 39 anni e lui 17, ma lo ho amato per davvero. Ma se la Cassazione ha confermato la condanna, allora è giusto andare in carcere, non voglio misure alternative". Queste le parole di Gabriele Paolini dopo la conferma da parte della Cassazione alla condanna a 5 anni di carcere per i reati di induzione alla prostituzione minorile, produzione di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale su minore. La vicenda risale al 2013 e riguarda una relazione che il ‘disturbatore tv' aveva all'epoca con un minorenne. In particolare gli inquirenti lo accusavano di avere indotto alcuni minorenni ad avere rapporti sessuali con lui in cambio di soldi e regali di vario genere.
"Sono molto giù – aggiunge Paolini all'Adnkronos – non so se mia madre riuscirà a reggere questa botta. Probabilmente pago anche per l'essere stato sempre un rompicogl… Su questo non sono difendibile, per 25 anni ho destabilizzato il mondo della tv e sicuro pago per questo".
La condanna di Gabriele Paolini
Per i fatti contestati, Gabriele Paolini nel novembre 2013 era finito in carcere, poi tornato libero dopo qualche mese ma con l'obbligo di portare il braccialetto elettronico. Nel giugno del 2017 Paolini era arrivata la condannato a 5 anni di reclusione dai giudici della V sezione penale del Tribunale di Roma. Sentenza confermata lo scorso settembre dai giudici della Terza Sezione della Corte d’Appello. Ieri la condanna definitiva. Il pm Claudia Terracina aveva chiesto 6 anni di carcere sottolineato come per superare le resistenze dei tre minorenni, l'uomo avesse corrisposto somme di denaro convincendoli anche a filmare i rapporti sessuali. "Come difesa dico che è stata un'occasione perduta da parte dell'ordinamento giuridico italiano – dice all'Adnkronos l'avvocato di Paolini, Lorenzo La Marca – in cui vi è una discriminazione in base all'orientamento sessuale".
Sulla sua pagina Facebook Paolini ha pubblicato un video in cui si rivolge a Daniel, il ragazzo oggetto dei reati: