3.786 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Pedofilia, condanna definitiva per il ‘disturbatore tv’ Paolini: “Sono disperato, ma mi costituisco”

Per lui accuse pesanti: sfruttamento e induzione alla prostituzione minorile, possesso di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale. “Il mio avvocato mi ha informato – ha detto Paolini rendendo nota la sentenza – sono disperato. Vorrei non fosse finita così. Nelle prossime ore mi andrò a costituire all’Autorità di polizia”
A cura di Biagio Chiariello
3.786 CONDIVISIONI
Immagine

Diventa definitiva la condanna a 5 anni di reclusione per Gabriele Paolini. La Corte di Cassazione ha confermato la sentenza emessa nel settembre scorso dalla Corte d'appello di Roma nei confronti del ‘disturbatore tv' per l'accusa di induzione alla prostituzione minorile, produzione di materiale pedopornografico e tentata violenza sessuale su minori. "Il mio avvocato mi ha informato della decisione dei supremi giudici – ha detto Paolini rendendo nota la sentenza – sono disperato. Vorrei non fosse finita così. Nelle prossime ore mi andrò a costituire all'Autorità di polizia". "Come difesa dico che è stata un'occasione perduta da parte dell'ordinamento giuridico italiano – dice all'Adnkronos l'avvocato dell'imputato, Lorenzo La Marca – in cui vi è una discriminazione in base all'orientamento sessuale".

L’arresto nel 2013

La vicenda, che costò a Paolini l’arresto il 10 novembre del 2013, la detenzione in carcere per 19 giorni e altri 20 mesi di domiciliari, riguarda una serie di rapporti sessuali avuti con alcuni minorenni in cambio di soldi e regali. In particolare  nell’ordinanza di arresto il gip scriveva che l’uomo ha messo in atto nei confronti dei ragazzini un “insistente tentativo di persuasione, pur a fronte delle palesi resistenze oppostegli, con modalità espressive di reiterata e collaudata tecnica di induzione”. Accuse che l'imputato ha sempre respinto con fermezza negando di aver mai indotto un minore alla prostituzione.

Condannata confermata in appello e poi in Cassazione

Nel 2017 era arrivata la condanna a 5 anni di reclusione dai giudici della quinta sezione penale del tribunale di Roma. Sentenza confermata lo scorso settembre dai giudici della Terza Sezione della Corte d’Appello. Per i fatti contestati era finito in carcere, poi tornato libero dopo qualche mese. Ora per il noto disturbatore tv potrebbero riaprirsi le porte del carcere.

3.786 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views