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Ospedali in crisi e zona rossa in arrivo: perché la Sicilia non sta riuscendo a fermare il Covid

Le mini zone rosse in Sicilia sono ogni giorno di più e col monitoraggio Iss di domani tutta l’isola potrebbe passare dalla zona arancione alla zona rossa. Sono in aumento i contagi Covid e spaventano i ricoveri: ad oggi la situazione più preoccupante è quella di Palermo dove l’ospedale Cervello e quello di Partinico sono ormai pieni.
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A cura di Susanna Picone
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Preoccupa la situazione dell’emergenza Coronavirus in Sicilia, con l’isola che rischia di finire in zona rossa Covid col prossimo monitoraggio dell’Iss. Più di 1.500 i nuovi contagi registrati nel bollettino di ieri: nei dettagli, ieri in Sicilia sono stati accertati 1.542 nuovi positivi su 29.503 tamponi processati, con una incidenza del 5,2%, decisamente più alto della media nazionale al 4,8%. Alto anche il numero delle vittime e crea allarme l’aumento dei ricoveri ospedalieri per Covid: sono 1.415 nei reparti ordinari, 25 in più rispetto al giorno precedente, e 189 nelle terapie intensive (+ 9). Un dato in controtendenza rispetto al trend nazionale dove invece la pressione sugli ospedali sta fortunatamente diminuendo. Per quanto riguarda gli ospedali, la situazione più preoccupante è quella di Palermo, dove tra l’altro è già in vigore la zona rossa decisa dal presidente Musumeci. Sono ormai pieni gli ospedali Cervello e quello di Partinico, che accolgono i pazienti positivi al Coronavirus. Situazione analoga anche a Termini Imerese. Alcuni pazienti sono stati dirottati all'ospedale di Petralia Sottana. Secondo i dati Agenas aggiornati a ieri, è al 22% (+1%) la situazione in terapia intensiva in Sicilia e al 32% (+1%) nell’area non critica.

Polemiche sui dati Covid della Sicilia

Intanto, davanti alle commissioni dell'Ars il direttore della Pianificazione strategica dell'assessorato alla Salute Mario La Rocca ha negato qualunque ritardo nella adozione di provvedimenti restrittivi. "Quando il governo Musumeci ha firmato l'ordinanza per la zona rossa a Palermo, e poi anche nella provincia, il dato era di 209 contagi su 100.000 abitanti ma avevamo la percezione di una maggiore diffusione delle varianti e registravamo pure la pressione sugli ospedali. Quel dato ora è consolidato: l'incidenza è di 275 casi su 100.000 abitanti”. L’opposizione lamenta l’assenza di Musumeci che ha assunto l’interim della Sanità dopo le dimissioni dell’assessore Razza legate all’inchiesta sui falsi dati Covid comunicati al Ministero. Lo stesso Presidente ha detto che esiste la possibilità di passare in zona rossa: “Vorrei evitarlo e scongiurarlo ma non sono io che decido. Sono i numeri e i parametri che abbiamo il dovere di osservare. Stiamo adottando delle misure restrittive localizzate per evitare che il contagio possa diffondersi ma se arriveremo alla zona rossa per un paio di settimane inevitabilmente potremo dire che la situazione sarà proiettata verso una quasi normalità”.

Le nuove zone rosse locali e perché la Sicilia intera rischia di passare in zona rossa

Sono svariate le zone rosse locali in Sicilia ed è reale il rischio di rivedere col monitoraggio del venerdì tutta l’isola zona rossa Covid. Il nuovo monitoraggio settimanale vedrebbe il valore più basso dell'Rt superiore all'1,25 e la valutazione del rischio sarebbe passata da medio a alto. Intanto ieri il presidente Musumeci con una nuova ordinanza ha disposto altre quattro nuove zone rosse e la proroga per otto comuni. Le nuove restrizioni – in vigore da venerdì 16 a mercoledì 28 aprile – riguardano Catenanuova e Cerami, in provincia di Enna; Mussomeli, nel Nisseno; Sant'Alfio, in provincia di Catania. Le proroghe in vigore fino a giovedì 22 aprile sono state invece adottate per: Caltanissetta; Biancavilla, in provincia di Catania; Centuripe, Pietraperzia e Regalbuto, nell'Ennese; Francavilla di Sicilia, in provincia di Messina; Lampedusa e Linosa, nell'Agrigentino; Mazzarino, nel Nisseno. Sono più di 100, in totale, i comuni siciliani attualmente in zona rossa.

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