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Orsa Daniza, riaperta l’inchiesta e indagato il veterinario

Il gip di Trento ha respinto la richiesta di archiviazione formulata dalla procura in merito all’inchiesta sulla morte dell’orsa Daniza e ha deciso di riaprire la vicenda giudiziaria. Lo ha reso noto la Lega antivivisezione che ha espresso soddisfazione per la decisione del giudice.
A cura di Susanna Picone
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Secondo quanto ha reso noto la Lega antivivisezione, il gip di Trento ha deciso di riaprire la vicenda sull’uccisione dell’orsa Daniza, morta lo scorso settembre durante un tentativo di cattura. Il gip, ha spiegato la Lav che si è detta soddisfatta per la decisione del giudice, ha ritenuto che si potesse configurare la responsabilità del veterinario che ha preparato la dose per narcotizzare Daniza, e per questo, ha depositato il provvedimento con il quale ha respinto la richiesta di archiviazione della procura di Trento e chiesto l’iscrizione nel registro degli indagati per il veterinario. “Chiediamo che si vada a fondo su questa vicenda, accertando le responsabilità anche tra i vertici della Provincia”, ha chiesto la Lega antivivisezione. La Lav ha spiegato che la Procura aveva osservato che l’ordinanza di cattura dell’orsa Daniza era stata adottata seguendo il piano di azione per la conservazione dell’orso bruno sulle Alpi. Ma il veterinario non avrebbe avuto, secondo il giudice, “un’adeguata capacità di contrastare in modo efficace la complicanza della narcosi sostanziatasi nell’ipossiemia indotta dall’uso della medetomidina. Nel momento topico si è verificato un inappropriato approccio da parte del veterinario”.

“Vicenda Daniza gravissima per i suoi cuccioli” Secondo la Lega antivivisezione quella di Daniza è una vicenda “drammatica e gravissima anche per i suoi cuccioli rimasti orfani precocemente per irresponsabilità umane”. Anche l’Ente nazionale protezione animali (Enpa) ha commentato la vicenda dell’orsa Daniza parlando di una morte piena di zone d’ombra fin dal principio. “Tutta la vicenda che ha portato alla morte dell'orsa – ha dichiarato l'Ente nazionale protezione animali- dalla presunta aggressione all'altrettanto presunto cercatore di funghi, fino al provvedimento di cattura e alla successiva telenarcosi, presenta moltissimi punti oscuri”. Troppi, secondo l'Enpa, per poter pensare ad una fortuita concatenazione di eventi e per questo archiviare il procedimento “sarebbe equivalso ad una resa”.

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