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Operaio 23enne e bimbo di 3 anni scomparsi da 10 giorni a Teramo

E’ preoccupazione per il ragazzo 23enne scomparso a Teramo con il figlio di 3 anni. Dei due nessuna traccia da 10 giorni, mentre gli inquirenti scavano nel passato del giovane, partendo da una sentenza del tribunale dei minori.
A cura di Carmine Della Pia
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Operaio 23enne e bimbo di 3 anni scomparsi da 10 giorni a Teramo

Una scomparsa che ha gettato nello sconforto una famiglia di Valle Castellana, Teramo. Un operaio disoccupato di 23 anni ha fatto perdere le sue tracce da ben 10 giorni, portando via suo figlio, un bimbo di soli 3 anni. La madre del piccolo, una ballerina greca, aveva fatto ritorno nella sua terra natale subito dopo aver partorito, e recentemente aveva ottenuto la custodia del bimbo. I nonni sospettano che la scomparsa sia proprio conseguente alla sentenza del tribunale dei minorenni di Ancona, che aveva deciso di accogliere la richiesta di affidamento alla madre. Le forze dell'ordine, su disposizione della Procura di Ascoli Piceno e Teramo, stanno setacciando la città alla ricerca dei due. L'operazione si profila difficile, in quanto non vi sono ancora testimoni che possano fornire informazioni circa l'itinerario del giovane, che aveva detto ai suoi genitori di voler fare un semplice giro ad Ascoli. Una vicenda inquietante che ha non poche assonanze con il tragico caso di Matthias Shepp.

Un ragazzo benvoluto e tenace – E' apprensione a Villa Castellana, perché un bimbo di 3 anni e suo padre, un 23enne disoccupato, sono scomparsi nel nulla da 10 giorni. Il sindaco del piccolo paese situato tra Marche e Abruzzo, Vincenzo Esposito, conosceva il giovane, perché tempo fa aveva ricevuto una richiesta di aiuto sulla sentenza di affidamento del bambino alla madre: "Mi aveva confidato di essere molto contrariato a causa di questa sentenza e dispiaciuto soprattutto del fatto che gli venisse contestato il reato di sottrazione di minore". Secondo il ragazzo, infatti, il piccolo viveva nella stessa casa dei nonni paterni, che lo avevano sempre accudito nel modo migliore e portato all'asilo ogni giorno. Nulla che possa giustificare, insomma, l'affidamento esclusivo alla madre. Il ragazzo è stimato e benvoluto nel suo paese e, nonostante il rammarico per la sentenza, niente aveva fatto pensare ad una fuga così repentina e preoccupante. I vicini parlano di un ragazzo preoccupato per il proprio futuro economico, ma tenace nell'impegnarsi in lavoretti e piccoli impieghi per mantenere suo figlio.

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