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L'omicidio di Melania Rea

Omicidio Melania Rea: confermata dalla Cassazione condanna a 20 anni per Parolisi

Confermata dalla Corte di Cassazione la condanna a venti anni per Salvatore Parolisi, accusato dell’omicidio della moglie nel Teramano. Melania Rea è stata uccisa a coltellate nell’aprile del 2011.
A cura di Susanna Picone
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Venti anni di reclusione per Salvatore Parolisi. È stata confermata dalla Corte di Cassazione la condanna per il militare accusato di aver ucciso la moglie Melania Rea in un bosco del teramano dove la donna era scomparsa il 18 aprile del 2011. Il ricorso di Parolisi contro la condanna ridotta nell'appello bis è stato rigettato, come aveva chiesto questa mattina la procura della Cassazione. I giudici della Cassazione hanno dunque confermato quanto deciso dalla Corte di Assise di Perugia, nel secondo processo d'appello, con la sentenza emessa il 27 maggio 2015, che ora è definitiva. I giudici perugini avevano dovuto rideterminare la pena (nel primo processo d'appello l'imputato era stato condannato a 30 anni) dopo che la Suprema Corte, nel febbraio 2015, aveva escluso l'aggravante della crudeltà.

L'omicidio di Melania Rea nel 2011 – La vita di Melania Rea, giovane mamma di Somma Vesuviana (Napoli), si è bruscamente interrotta il 18 aprile del 2011 quando la donna è scomparsa in seguito a una gita con il marito Salvatore Parolisi e la figlioletta Vittoria. Due giorni dopo la scomparsa il corpo fu ritrovato nel bosco di Ripe di Civitella (Teramo). Le indagini degli inquirenti si concentrarono sui racconti di chi si trovava con Melania, appunto il marito Parolisi, arrestato qualche mese dopo. Melania Rea è stata uccisa con 35 coltellate. Parolisi, dal canto suo, ha sempre detto di essere innocente, di non essere stato lui a uccidere la moglie Melania.

"Chiedere sconto di pena offesa alla memoria di Melania" – “Salvatore Parolisi ha ucciso mia sorella Melania ed è stato condannato a soli 20 anni di carcere, non mi capacito che chieda ancora uno sconto di pena”, così il fratello di Melania, Michele, aveva reagito qualche giorno fa alla notizia della "mossa" dei legali dell'ex militare intenzionati a chiedere ai giudici un ulteriore sconto di pena dopo quello già concesso dalla Corte d’Assise d’Appello di Perugia. Per la famiglia di Melania Rea la pena inflitta all'uomo è già molto lieve e la richiesta di uno sconto è l'ennesima offesa alla memoria della donna.

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