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Omicidio Lorys, il giudice: “È uno dei più gravi figlicidi, commesso con furia spietata”

“Si tratta di uno dei più gravi figlicidi di questi ultimi anni commesso con spietata furia omicidiaria e con una determinazione ed un disprezzo glaciali”, così il giudice motiva la condanna a 30 anni per Veronica Panarello, la madre del piccolo Lorys.
A cura di Fabio Giuffrida
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veronica panarello

Oggi sono state rese note le motivazioni della condanna a 30 anni di reclusione per Veronica Panarello, la madre del piccolo Lorys accusata di aver strangolato il figlio e poi di averne occultato il cadavere. Sono 194 pagine, 29 capitoli in cui il Gup Andrea Reale ha tracciato – con toni durissimi – il profilo della madre assassina: "Si tratta di uno dei più gravi figlicidi di questi ultimi anni commesso con spietata furia omicidiaria e con una determinazione ed un disprezzo davvero glaciali […] La donna non ha avuto alcun ritegno e rispetto neanche quando ha scaraventato il cadavere di Lorys da quasi 3 metri di altezza procurandogli fratture alla teca cranica". Veronica Panarello si è liberata del figlio come "fosse uno dei tanti sacchi di spazzatura" che quella mattina, stando alle sue dichiarazioni, avrebbe gettato; quasi "un'ordinaria faccenda domestica da sbrigare".

Omicidio Lorys, è "il più innaturale dei crimini"

Secondo il Gup Reale, Veronica Panarello ha "una spiccatissima capacità a delinquere" con una condotta processuale "sciagurata, improvvida […] deplorevole, reiteratamente menzognera, calunniosa e manipolatrice", condividendo di fatto la definizione di "lucidissima assassina" messa nero su bianco dal giudice del Riesame di Catania. Subito dopo l'efferato delitto, la madre del piccolo Lorys ha continuato "nella recita a soggetto senza alcun tentennamento" commettendo, di fatto, "il più innaturale dei crimini" e occultando il cadavere del figlio "senza pietà e pentimento". Tra l'altro – si legge – avrebbe chiesto al marito Davide Stival, nelle ore delle ricerche del piccolo, di "organizzare un viaggio verosimilmente per la fuga, dalle proprie responsabilità e dalle indagini".

Il movente sarebbe da ricercare nella "resistenza mostrata dal bimbo a recarsi all'istituto frequentato per una lezione non gradita, ovvero il suo desiderio di restare con la madre andando con lei al corso di cucina".

Omicidio Lorys, Andrea Stival innocente

Un dolo d'impeto che nasce dal rifiuto del bambino di andare a scuola quella maledetta mattina del 29 novembre 2014. Un omicidio dettato da "un impulso incontrollabile e da uno stato passionale momentaneo della donna". Il piccolo non ha nemmeno opposto resistenze alla "furia assassina della madre" e alla "inconsulta e distruttiva azione omicidiaria" della madre. Veronica Panarello, tra l'altro, ha mentito quando ha provato "a distruggere gli ultimi baluardi affettivi della famiglia Stival inoculando una dose letale di veleno dentro quel nucleo già profondamente colpito dall'assassinio efferato di Lorys". Il giudice si riferisce al suocero Andrea Stival: "inattendibile e falsa" la chiamata in correità del nonno di Lorys che, di fatto, ha una "credibile e forte prova di alibi". "Il giudice conferma che Andrea Stival non era sul luogo del delitto ed elimina ogni dubbio sul movente: nessuna relazione, nessun segreto da nascondere. Solo calunnie per distruggere gli ultimi baluardi affettivi della famiglia Stival" ha dichiarato all'Agi l'avvocato Francesco Biazzo, legale del nonno di Lorys.

Ad influenzare la condotta della Panarello anche la stampa: "In talune occasioni a suggerire la strategia auto-difensiva hanno contribuito l'immediato clamore mediatico della vicenda e le successive attenzioni dei mezzi di comunicazione sulla vicenda umana e criminale". Basti pensare all'interessamento di note trasmissioni televisive che, ad esempio, hanno avanzato l'ipotesi di un incidente finito in tragedia o hanno acceso i riflettori sulla vita privata (e sui movimenti) del suocero Andrea Stival.

Omicidio Lorys, Villardita: "Faremo appello"

"Da una prima approssimativa analisi della sentenza si intravedono ampi spazi per redigere motivi d'appello. Restiamo nelle nostre posizioni e porteremo avanti, con estrema cura, il mandato difensivo. La sentenza non ci soddisfa soprattutto in relazione alla mancanza di movente" è il commento dello studio legale Villardita che difende Veronica Panarello, la madre del piccolo Lorys. Villardita si è detto pronto a ripresentare, dinanzi al Gup, l'istanza di ammissione ai domiciliari per la sua assistita.

Omicidio Lorys, avvocato di Davide: "Sentenza rigorosa"

"E' una sentenza rigorosa, approfondita, che scandaglia tutti gli atti processuali. Siamo ampiamente soddisfatti anche perché il Gup ha sposato la nostra tesi secondo la quale il movente dell'omicidio è del tutto indifferente. Come abbiamo sempre sostenuto, Veronica Panarello è una donna dalla personalità contorta che, però, non sfocia in disturbi psichici clinicamente rilevanti" ha dichiarato Daniele Scrofani, legale di Davide Stival, papà del piccolo Lorys.

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