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Uccise la moglie, l’INPS chiede 124mila euro alle figlie. Mattarella: “Intervenga il governo”

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha telefonato alla ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, per discutere della richiesta di risarcimento avanzata dall’Inps nei confronti di due minorenni rimaste orfane per l’omicidio della madre, Cristina Biagi, a opera del padre, che si era poi tolto la vita. Il delitto risale al 2013.
A cura di Davide Falcioni
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Il Capo dello Stato Sergio Mattarella ha telefonato alla ministra del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, per parlare della richiesta di risarcimento avanzata dall'Inps nei confronti di due ragazzine rimaste orfane per l'omicidio della madre, Cristina Biagi, a opera del padre, che si era poi tolto la vita. L'uomo aveva anche ferito il nuovo compagno della donna, e proprio per le spese sostenute dall'Inps, 124mila euro, come indennità di malattia e per l'assegno di invalidità erogato all'uomo, l'Istituto si era rivolto alle eredi dell'omicida. La vicenda risale all'estate del 2013, a Marina di Massa (MC).

Sul caso è intervenuta anche Teresa Bellanova, ministra dell'agricoltura: "Faccio appello al presidente dell'INPS, Pasquale Tridico. A Marina di Massa, nel 2013, Marco Lojola uccise l'ex moglie, ferì gravemente un uomo e si uccise. Quel terribile femminicidio risparmiò due vittime, le più fragili: le figlie della coppia. Oggi l'INPS chiede alle due ragazzine 124mila euro per pagare l'indennità di malattia e l'assegno di validità all'uomo ferito dalla furia omicida del padre. Un atto legittimo ma contrario a ogni buonsenso". "Come Stato abbiamo il dovere di proteggere le vittime di femminicidio, non di vessarle. L'INPS rinunci al recupero coattivo di quelle somme, troviamo una soluzione a questo crudele paradosso. Quelle due giovanissime donne hanno già pagato un prezzo altissimo", conclude.

L'INPS: "Troveremo una soluzione"

Il Presidente dell’Inps Pasquale Tridico ha dichiarato: “Sto seguendo da vicino la vicenda ed intendo assicurare alla famiglia Biagi che
troveremo una soluzione riguardo al recupero delle somme cui l’Inps è tenuto ai sensi della normativa in vigore. Dall’inizio della vicenda l’Inps ha supportato la famiglia per ogni prestazione dovuta e non ha attivato alcuna azione per il recupero coattivo, nelle more dell’individuazione di una via d’uscita legale che tenga conto della particolare situazione delle due eredi minorenni. In settimana vedrò le ministre del Lavoro e delle Politiche Sociali, Nunzia Catalfo, e per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti, per trovare una soluzione condivisa e definitiva, ma già domani si terrà una riunione tecnica presso il Ministero del Lavoro. Intanto nei prossimi giorni la dirigenza e l’avvocatura locale prenderanno contatto con l’avvocato della famiglia.”

La vicenda, che ha suscitato non poco scalpore, è emersa ieri ed è stata raccontata dall'avvocato Francesca Galloni, legale di fiducia della famiglia Biagi, alla redazione di Massa (Massa Carrara) del quotidiano La Nazione. Quel denaro si riferisce alle spese di indennità di malattia e all'assegno di invalidità erogato a un uomo oggi 54enne, compagno di Cristina Biagu, che il giorno della tragedia venne ferito Marco Lojola, riuscendo a sopravvivere nonostante i sei colpi di pistola ricevuti. “La richiesta dell'Inps – ha spiegato il legale – è legittima anche se umanamente resta difficile comprenderla”. Qualora la richiesta dell'istituto di previdenza non venisse esaudita l'ente potrà passare al recupero coattivo. Per le due ragazzine il rischio sarebbe quello perdere la casa dei genitori, che comunque non copre la richiesta avanzata dall'Inps.

Le due minorenni hanno ereditato dai genitori una casa che, come ha spiegato il legale, “non sarebbe sufficiente a coprire la cifra da pagare all'ente previdenziale”, e "una pensione che il nonno, loro tutore, mette da parte per il loro futuro". L'avvocato ha dichiarato di aver già chiesto un incontro all'Inps. "In prima istanza – ha detto – spero che l'Inps, valutando la situazione, receda dalla richiesta, ripeto legale, che ha avanzato. In seconda ipotesi che si possa arrivare a transare una cifra ben diversa, che si basi sulla situazione di questa famiglia". A questo punto, con l'intervento del Presidente della Repubblica, il caso potrebbe passare nelle mani del governo.

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