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Caso Caruana Galizia, Muscat si dimetterà il 18 gennaio. Fenech incriminato: organizzò l’omicidio

Dopo il capo di gabinetto e il ministro del governo, salta anche la testa del primo ministro di Malta: Joseph Muscat lascerà il suo incarico il 18 gennaio prossimo. L’inchiesta sull’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia uccisa due anni ha quindi definitivamente travolto il governo de La Valletta.
A cura di Biagio Chiariello
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AGGIORNAMENTO: Il premier maltese Joseph Muscat, travolto dal caso Caruana, lascerà il suo incarico il 18 gennaio prossimo. Lo riferiscono fonti del partito laburista del primo ministro citate dal Times of Malta secondo cui l'8 gennaio inizieranno le consultazioni all'interno del partito per la successione.

Il governo è stato dunque definitivamente colpito dall’evolversi delle indagini legate all’omicidio della giornalista Daphne Caruana Galizia, assassinata nel 2017 da un’autobomba dopo aver denunciato una trama di una presunta corruzione che coinvolgeva lo stesso esecutivo. In precedenza erano già saltate le teste del capo di gabinetto del premier, Keith Schembri, e del ministro del Turismo, entrambi citati nelle dichiarazioni del presunto mandante dell’assassinio, l’uomo d’affari Yorgen Fenech, che è stato incriminato questa sera.

Sono tre i principali capi di accusa che la polizia maltese ha contestato formalmente davanti al Tribunale della Valletta all' imprenditore per l'omicidio di Daphne Caruana Galizia: cospirazione per commettere un assassinio da lui organizzato e finanziato, complicità nell'omicidio materiale, complicità nell'acquisto degli esplosivi. L'udienza si è conclusa in appena 20 minuti. L'imprenditore, arrivato sotto la scorta di 8 poliziotti, è uscito dal retro a bordo di un van della polizia, dopo essersi dichiarato non colpevole.

Sospeso anche il ministro dell’Economia. Muscat ieri avrebbe dovuto essere a Madrid, ma ha deciso di annullare la partenza per la capitale spagnola (dove si tiene il Cop 21) per presiedere ad un riunione urgente del governo, al termine della quale ha annunciato che non si sarebbe dimesso "fino alla fine delle indagini sull'omicidio di Caruana Galizia". Oggi però è arrivata la decisione a sorpresa: dimissioni a gennaio. Muscat tra l'altro stamane aveva già incontrato il presidente, George William Vella, a cui ha annunciato le sue intenzione. Secondo il Malta Independent, la maggioranza dei partecipanti alla riunione di gabinetto, avvenuta nella notte e terminata a tarda ora, ha detto al premier di esser stanca di "difendere l'indifendibile".

 Le indagini sull'omicidio di Caruana Galizia

Sul fronte delle indagini, ieri ha fatto ulteriore chiarezza il quotidiano principale dell'isola “Time of Malta”, che ha rivela quanto è costato uccidere Caruana Galizia, riempiendole l’auto di esplosivo: 150mila euro, cifra che Fenech avrebbe girato all’intermediario, il tassista Melvin Theuma, che si era poi occupato di individuare e contrattare con i tre sicari, Vince Muscat e i due fratelli Vince e George Degiorgio. È stato proprio l’arresto di Theuma a sbloccare le indagini. In cambio della sua confessione, Theulma ha poi chiesto la grazia a Muscat. Una concessione che ha però innescato la bufera sull'esecutivo. "Assassini" e "Daphne aveva ragione" sono stati alcuni degli slogan più incisivi indirizzati al Primo Ministro maltese in questi giorni, le cui auto – così come quelle degli altri ministri – sono state bersagliate da uova e monetine. Sempre secondo il  Times of Malta, Muscat sapeva da circa 15 mesi dei sospetti degli inquirenti sul caso Caruana nei confronti di Yorgen Fenech. Sarebbe stato proprio il primo ministro a firmare l'ordine per i servizi di sicurezza maltesi di mettere sotto controllo il telefono di Fenech, e Muscat sarebbe stato costantemente aggiornato sullo stato delle indagini per diversi mesi.

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