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Omicidio Angela Stefani, racconti choc delle ex di Caradonna: Frustate con cavi elettrici

Frustate con cavi elettrici, minacciate con il coltello, colpite a testate e picchiate selvaggiamente. Così Vincenzo Caradonna, arrestato ieri per l’omicidio della compagna Angela Stefani a Salemi (Trapani), ha trattato le donne che hanno avuto la sorte di essere sue compagne. E nessuna di loro lo ha mai denunciato. È quanto emerge dai racconti che carabinieri hanno raccolto dalle sue ex attraverso intercettazioni.
A cura di Angela Marino
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Si era scagliato contro la compagna frustandola prima con un cavo elettrico, poi le aveva versato del whisky sui capelli per darle fuoco con un accendino. Accadeva 16 anni fa e l'artefice di queste violenze era Vincenzo Caradonna, l'uomo di Salemi arrestato ieri per l'omicidio della compagna Angela Stefani, scomparsa nel nulla il 20 gennaio 2019 dalla casa dove vivevano insieme. Solo oggi, dopo l'arresto per l'assassinio della compagna, il cui corpo non è mai stato trovato, emergono sul suo conto racconti agghiaccianti, captati dai carabinieri di Mazara Del Vallo attraverso le intercettazioni ambientali. A riportarli è il quotidiano ‘Live Sicilia' che ha raccolto le testimonianze delle ex di Vincenzo Caradonna che sono state attenzionate in questi mesi. Nessuna di loro lo aveva mai denunciato.

Mi ha picchiata, lasciandomi parecchi lividi nel corpo racconta la prima compagna di Caradonna, ascoltata con una microspia. A me il coltello me l'aveva ‘appizzato' in gola… la morte con gli occhi ho visto… io di coltello al maresciallo non ci ho parlato..., si vanta. Abbiamo avuto una relazione sentimentale circa vent'anni fa, quando avevo di età 22, 23 anni…È stato violento con me ogni volta che litigavamo per qualsiasi motivo, ad esempio perché lo vedevo flirtare con altre donne, lui mi picchiava selvaggiamente lasciandomi lividi e altri segni. Ricordo che una volta mi ruppe il setto nasale con delle testate. Non sono mai andata al pronto soccorso né l'ho mai denunciato, perché non è da me e perché voleva continuare con la mia relazione con lui. Ero innamorata. Mi ha massacrato", racconta un'altra: "Ho visto cose brutte, ho avuto paura… questo mi ammazza a me… perché se parlavo mi uccideva.

Stando a quanto raccolto dai carabinieri, il comportamento di Caradonna all'interno della coppia si rivelava sistematicamente violento, eppure nessuna delle vittime lo aveva mai denunciato. La paura, molto probabilmente è stata la causa di questa fatale reticenza. Quella di incorrere nella vendetta del violento, ma anche quella di non essere credute e subire, oltretutto, il giudizio sociale della ristretta comunità di Salemi. In molti piccoli centri di provincia, infatti, soprattutto in realtà degradate come quella in cui è maturata questa tremenda storia di brutalità, la denuncia è spesso letta come un atto disturbativo dell'ordine sociale.

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