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Operazione Libro Nero, blitz anti ‘Ndrangheta: politici Pd e FdI arrestati

Maxi blitz della polizia a Reggio Calabria contro il clan Libri nell’operazione Libro Nero: 150 agenti hanno eseguito 17 misure cautelari, 12 in carcere e 5 ai domiciliari, chieste dalla Direzione distrettuale antimafia e firmate dal gip, effettuando anche decine di perquisizioni e sequestri nei confronti di società e imprese: “Favorivano politici e imprenditori a loro asserviti”.
A cura di Ida Artiaco
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Maxi blitz della polizia all'alba di questa mattina, mercoledì 31 luglio, a Reggio Calabria contro il clan Libri, "una delle più potenti articolazioni della ‘ndrangheta unitaria" secondo gli investigatori. Decine di agenti della squadra mobile di Reggio e dello Sco, per un totale di 150 uomini, hanno eseguito 17 misure cautelari, 12 in carcere e 5 ai domiciliari, chieste dalla Direzione distrettuale antimafia e firmate dal gip. Tra coloro che sono stati coinvolti nell'operazione ribattezzata "Libro Nero" ci sono anche il capogruppo del Pd al consiglio regionale della Calabria, Sebastiano "Seby" Romeo, e quello di FdiAlessandro Nicolò, eletto con Forza Italia e poi passato in Fratelli d'Italia.

Sono state effettuate anche decine di perquisizioni e sequestri nei confronti di società e imprese per un valore di decine di milioni di euro. I reati ipotizzati sono di associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione. Le indagini sono state condotte dagli investigatori della Polizia di Stato con il determinante supporto delle intercettazioni e delle dichiarazioni dei collaboratori di Giustizia, che hanno rivelato le operazioni imprenditoriali e politiche dei Libri, al cui vertice, si legge nell'ordinanza, si trova Antonino Caridi, al momento detenuto, che pare abbia ereditato la carica direttamente dal suocero Domenico Libri, storico "patriarca dell'omonima potente cosca reggina".

Il clan Libri e la protezione agli imprenditori

Dall'indagine è infatti emerso che diversi imprenditori e anche politici, locali e regionali, erano completamente al servizio della cosca Libri, nello specifico di loro dicono gli investigatori che erano "asserviti totalmente alle volontà del clan in qualità di soggetti intranei o concorrenti esterni". L'inchiesta ha infatti accertato che nel corso degli anni i Libri hanno favorito alcuni imprenditori, apparentemente estranei a qualsiasi contesto mafioso ma in realtà coinvolti nelle dinamiche dell'organizzazione alla quale "partecipavano attivamente", assumendo di conseguenza "posizioni di rilievo" nei settori di competenza, in particolare in quello edilizio, immobiliare e della ristorazione. Di fatto, godevano della protezione della ‘Ndrangheta e allo stesso tempo la finanziavano. Nell'elenco degli indagati figurano anche un medico odontoiatra, assessore all’Urbanistica negli anni ’90 al comune di Reggio Calabria e un maresciallo della Guardia di Finanza.

‘Ndrangheta, le interferenze dei Libri nella politica regionale e locale

Non solo il mondo dell'imprenditoria era finito nel mirino del clan Libri, ma anche quello politico. La cosca, secondo l'accusa, avrebbe svolto un ruolo centrale in occasione delle elezioni regionali del 2014. In quella tornata elettorale, il clan ha convogliato parte del proprio cospicuo bacino di preferenze elettorali, in cambio di favori, verso un politico di Reggio Calabria, Nicolò, poi eletto al Consiglio della Regione, come sostengono i magistrati Stefano Musolino e Walter Ignazzitto della procura antimafia di Reggio Calabria, diretta da Giovanni Bombardieri. Tra gli indagati in libertà, a cui è stato notificato l'avviso di garanzia, c'è Demetrio Naccari Carlizzi, ex consigliere regionale Pd e cognato del sindaco di Reggio Giuseppe Falcomatà estraneo all'inchiesta. Sempre tra i democratici risulta coinvolto nell'operazione "Libro Nero" Concetto Laganà, segretario del Pd di Melito di Porto Salvo. Il capogruppo Pd alla Regione Calabria Seby Romeo è stato condotto agli arresti domiciliari, mentre il capogruppo di Fdi Alessandro Nicolò è stato portato in carcere.

"Le risultanze delle attività di intercettazione – si legge nell'ordinanza – hanno fatto emergere chiaramente come la cosca Libri puntasse a coltivare accordi mafiosi a prescindere dal colore politico, appoggiando soggetti in grado di gestire spazi di potere". Il senatore del Pd Ernesto Magorno in relazione agli esiti dell'operazione della Polizia di Stato contro la cosca Libri ha deciso di autosospendersi dal partito "fino a quando non si farà chiarezza. Uniti per una Calabria migliore e quindi libera da certe logiche".

L'elenco degli indagati dell'operazione "Libro Nero"

In totale, dunque, sono 17 le persone indagate, a vario titolo, per associazione mafiosa, concorso esterno in associazione mafiosa, estorsione, turbata libertà degli incanti, porto illegale in luogo pubblico di arma comune da sparo, con l’aggravate dell’agevolazione mafiosa, tentata corruzione per atto contrario ai doveri d’ufficio nell'ambito dell'inchiesta condotta dalla Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Reggio Calabria, diretta dal Procuratore Giovanni Bombardieri, con il coordinamento dei Sostituti Procuratori Stefano Musolino e Walter Ignazitto. Ecco l'elenco completo dei soggetti coinvolti nell'operazione "Libro Nero": Antonino Caridi, Domenico Libri, Stefano Sartiano, Giuseppe Libri, Rosa Libri, Saverio Pellicanò, Gianpaolo Sarica, Antonio Zindato, Giuseppe Serranò, Giuseppe La Porta, Demetrio Berna, Francesco Berna, Alessandro Nicolò, Giuseppe Putortì, Giuseppe Demetrio Tortorella, Sebastiano Romeo, Francesco Romeo e Concetto Laganà.

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