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Morto a 100 anni il partigiano Giuseppe Riggi: “Mussolini? Era un bastardo”

Il partigiano Ricciardi – nome di battaglia attribuito a Giuseppe Riggi – è morto a 100 anni nella sua casa di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta. Diceva: “Essere partigiano ha significato avere una vita sacrificata. Mussolini? Un uomo bastardo. Mi sono sempre battuto contro i ricchi che volevano approfittare del mio lavoro e non ho mai cambiato partito, sono sempre stato comunista”.
A cura di Davide Falcioni
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Il partigiano Ricciardi – nome di battaglia attribuito a Giuseppe Riggi – è morto a 100 anni nella sua casa di San Cataldo, in provincia di Caltanissetta: l'Italia ha dunque perso non solo uno degli ultimi testimoni viventi della Liberazione dal nazifascismo, ma anche un uomo che ha provato sulla sua pelle gli orrori del regime fascista, a partire dalla Campagna di Russia che causò la morte di centinaia di migliaia di giovani italiani, spediti con scarpe di cartone, armi vecchie e pochi viveri al massacro in una delle terre più fredde del mondo. Tra loro c'era anche Riggi che, tornato miracolosamente vivo in Italia, fece come molti altri una scelta di campo netta e definitiva: quella di abbattere il fascismo imbracciando le armi. Per questo – in Lombardia – aderì alle formazioni partigiane nelle squadre operanti nel territorio tra Lodi e Cremona partecipando attivamente alla Liberazione italiana e quindi alla costruzione della democrazia.

Dopo la conclusione della Seconda guerra mondiale Riggi fece a piedi il viaggio dalla Lombardia alla Sicilia e nella sua San Cataldo si dedicò all'agricoltura, diventando sindacalista e contribuendo a fondare la Camera del Lavoro. Tanti negli anni i riconoscimenti di cui è stato insignito: "Cavaliere dell'Ordine al Merito della Repubblica Italiana", diploma d'Onore di "Combattente per la Libertà d'Italia 1943-1945" con il riconoscimento di “Partigiano Combattente” e la Medaglia della Liberazione in occasione del 70esimo anniversario della guerra di Liberazione e della Resistenza. Più di tutto questo, però, lo emozionava la curiosità dei giovani nel conoscere la sua vita e le ragioni delle sue scelte a favore della giustizia e della libertà. "Essere partigiano ha significato avere una vita sacrificata – diceva -. Mussolini? Un uomo bastardo. Mi sono sempre battuto contro i ricchi che volevano approfittare del mio lavoro e non ho mai cambiato partito, sono sempre stato comunista". "Il suo esempio, le sue lotte in nome dell'antifascismo resteranno per tutte e tutti noi un faro luminoso di Libertà ed impegno per la Democrazia. – ha detto Giuseppe Cammarata, presidente del Comitato Provinciale di Caltanissetta dell'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia -. Avremo cura dei semi piantati e continueremo per la strada che con sacrificio e spirito di servizio il compagno Ricciardi e tutti i partigiani e partigiane hanno tracciato".

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