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Modena, tre indagati per la morte del 16enne ucciso al parchetto: incastrati dal video della rissa

Sono tre gli indagati per l’omicidio del 16enne Muhammad Arham, detto Tagi, ucciso a coltellate in un parchetto a Modena. Due sono minorenni: individuati da un video della rissa girato da un testimone.
A cura di Chiara Ammendola
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Alcuni frame della rissa al Novi Sad
Alcuni frame della rissa al Novi Sad

Ci sono tre indagati a Modena per la morte di Muhammad Arham, detto Tagi, il 16enne di origini pakistante ucciso lo scorso venerdì al parco Novi Sad di Modena. I tre, tra i quali compaiono due minorenni, devono rispondere delle accuse, a vario titolo, di omicidio volontario e tentato omicidio.

Stando a quanto riportato da Il Resto del Carlino sarebbe stato fondamentale, per incastrare i presunti autori dell'omicidio, un video che un testimone ha registrato con lo smartphone. Nelle immagini, acquisite in fase di indagine dalle forze dell'ordine, non solo si vedono le fasi più violente della rissa e dell'aggressione ma anche i volti di colori i quali avrebbero aggredito Tagi. Il giovane, soccorso da un mezzo del 118 è stato trasportato lo scorso venerdì al Policlinico di Modena dove è morto a causa delle ferite riportate.

Stando a quanto ricostruito finora dalle forze dell'ordine sembra che il 16enne si trovasse insieme ad alcuni amici al parco Novi Sad, a ridosso del centro storico della città emiliana, quando è scoppiata la rissa. Sembra che l'aggressione sia avvenuta "per vendetta" al culmine dell'ennesima lite nata per presunte rivalità con altri ragazzi.

Sono fuori pericolo, invece, i due giovani a loro volta rimasti feriti, sempre a coltellate nella rissa: si tratta di un 18enne ed un 22enne originari del Pakistan. Ieri sono stati conferiti gli incarichi per eseguire l'autopsia sul cadavere del 16enne. Gli esami saranno fondamentali per stabilire se Muhammad Arham sia stato ucciso da una più coltellate, anche alla luce di ciò gli inquirenti tenteranno di stabilire le responsabilità degli indagati.

Il 16enne era arrivato a Modena dal Pakistan il 5 dicembre scorso dopo un viaggio lungo e difficile. Eva Ferri, responsabile della comunità per l'autonomia della fondazione San Filippo Neri, ha raccontato di aver iniziato con lui un percorso di "osservazione" che dura circa 7 settimane. Chi ha lavorato con il minore lo ha definito "riservato e determinato", sicuro di volersi creare una nuova vita a Modena con un lavoro onesto.

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