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Covid 19

Ministeri Salute e Istruzione: “A scuola gli studenti dalla Cina senza sintomi del coronavirus”

La circolare del ministero della Salute e dell’Istruzione sarà diffusa lunedì. Ad anticiparla Francesca Russo, dirigente della direzione di prevenzione regionale del veneto, durante la conferenza stampa convocata a Venezia dal presidente Luca Zaia. Lʼappello dellʼUnione Giovani italo-cinesi: “Non fateci tornare estranei, non trattateci come dei virus”
A cura di Biagio Chiariello
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“Non c'è preclusione a frequentare la scuola per gli studenti che sono arrivati in Italia dalla Cina e che non presentano i sintomi caratteristici del coronavirus”. Lo dispone la circolare congiunta del Ministero della Salute e dell'Istruzione che verrà diffusa lunedì prossimo. Lo ha anticipato oggi Francesca Russo, dirigente della direzione di prevenzione regionale del veneto, durante la conferenza stampa convocata a Venezia dal presidente Luca Zaia. Nei giorni scorsi sono stati vari i casi legati alla pandemia da virus di Wuhan. Il comunicato interesserà oltre alle scuole primarie e secondarie, alle università anche le comunità infantili. Riguarderà dunque tutti coloro che sono tornati in Italia dalla Cina e che non presentano sintomi. Stessa indicazione anche per i luoghi di lavoro.

Zaia: "Non è giustificata la chiusura delle scuole"

Secondo il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, "non è giustificata la chiusura delle scuole. Questo non vuol dire che si vuol minimizzare quanto accade". Il governatore ha rivolto un appello a tutti coloro che risiedono e che arrivano in Veneto a "seguire le norme comportamentali" emanate dalle autorità di competenza, "senza però farsi prendere dalla paura, perché siamo sul pezzo". "Si può comprendere l'apprensione dei genitori – ha sottolineato il governatore – ma non ci deve essere fobia per gli studenti o persone asintomatiche. Quindi possono frequentare la scuola o andare al lavoro".

L'appello dell'Unione Giovani italo-cinesi

“Sono il solito italo cinese che fa parte della tua vita, che è andato a scuola con te, che ti ha passato il compito di matematica all'esame, che giocava con te a calcio, che ti serve cappuccino e brioche tutte le mattine, che ama la moda italiana, che tifa Valentino Rossi, che ama più la pizza del pollo con le mandorle, quindi non trattarmi come un virus". Questo l’appello dell'Unione Giovani Italo Cinesi, con sede a Osmannoro (Firenze), contro le discriminazioni innescate dall'emergenza coronavirus. Lo ha firmato Massimiliano Martigli Jjiang, nato in Cina ma dall'età di 7 anni in Italia. "Il pregiudizio e la diffidenza ci farà diventare di nuovo estranei, estranei che non siamo, perché siamo umani, uguali a quelli che ogni giorno lottano per ottenere una serena vita e sprazzi di felicità qui in Italia. Non cambiare le tue abitudini” si legge nell’appello apparso su Facebook. Sui Twitter e altri social network si sta diffondendo anche l’hashtag #NonSonoUnVirus, la campagna che come obiettivo quello di frenare la psicosi generata dal coronavirus.

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