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Migranti, orribile scoperta nel Mediterraneo: 10 cadaveri stipati tra cento persone su barcone

“Attualmente a bordo abbiamo 186 persone, molte donne e bambini piccoli, il più piccolo di 10 mesi. Sono traumatizzati. Devono essere portati in salvo al più presto” avvertono da Medici senza frontiere.
A cura di Antonio Palma
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Nuova orribile tragedia dell'immigrazione nel Mediterraneo dove nelle scorse ore i soccorritori hanno rinvenuto in un barcone carico di persone dieci cadaveri, stipati nel fondo n dell’imbarcazione dove erano stipate l’una sull’altra un centinaio di persone. A riferire del nuovo dramma è Medici senza frontiere, che opera in mare tra le coste africane e italiane con la nave “Geo Barents”. L’imbarcazione stracarica di persone era stata segnalata nel pomeriggio di lunedì al largo delle coste della Libia. A lanciare un SOS erano stati alcuni degli stessi migranti a bordo dell’imbarcazione dopo un guasto che li stava facendo andare alla deriva.

L'allerta era stata lanciata da Alarm Phone, l’organizzazione che raccoglie i messaggi si soccorso via telefono da parte dei migranti in mare. Sono subito scattate le operazioni di soccorso da parte delle navi umanitarie più vicine ala zona indicata e grazie al fondamentale volo di Seabird, il velivolo di Sea Watch, è stato possibile individuare con certezza il barcone a circa 30 miglia dalle coste libiche. Sul posto quindi è confluita la ‘Geo Barents', che ha fatto la terribile scoperta: nel natante alla deriva oltre a tanti disperati vi erano anche i cadaveri di dieci persone. "Sul fondo della barca di legno sovraffollata, 10 persone sono state trovate morte" spiegano da Msf. I superstiti del naufragio, 99 persone, sono state prese a bordo della Nave di Medici senza frontiere.

Sulla GeoBarents donne e bambini, il più piccolo di 10 mesi

Ieri la stessa GeoBarents aveva già soccorso altre 62 persone alla deriva in zona SAR libica, dopo un’altra segnalazione di Alarm Phone. Un soccorso reso difficile dall'oscurità e dalle brutte condizioni dell'imbarcazione ma per fortunata in quel caso i migranti sono stati tratti tutti salvi a bordo. “Attualmente a bordo abbiamo 186 persone, molte donne e bambini piccoli, il più piccolo di 10 mesi. Molti di loro sono traumatizzati dall'orrenda prova. Erano alla deriva in mare da ore, temendo per le loro vite. Devono essere portati in salvo al più presto” spiegano dalla Ong.

Ong accusano: "Potevano salvarsi ma SOS ignorati"

"Era stato lanciato l'allarme diverse ore prima, ma per 10 persone è stato troppo tardi. Non ne possiamo più di queste morti annunciate e che si potrebbero impedire. Condoglianze alle loro famiglie e ai loro cari", è la dichiarazione di Alarm Phone dopo la notizia del ritrovamento dei 10 cadaveri. Il velivolo di Sea Watch, aveva segnalato l'avvistamento del gommone con circa 100 persone a bordo e un tubolare che si stava sgonfiando, "vicino alle navi italiane AssoVenticinque e Almisan che non hanno risposto al Mayday Relay lanciato dal nostro equipaggio" denunciano dall'associazione. "Morti che potrebbero essere evitate se ci fosse una volontà al di là degli accordi economici tra Paesi", accusa anche la ong spagnola "Salvamento maritimo humanitario.

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