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Messina, il cadavere di una senzatetto ritrovato sul sagrato della chiesa: si indaga per omicidio

Il cadavere di Concetta Gioè, donna di 68 anni, è stato rinvenuto sul sagrato della chiesa di Santa Caterina a Messina. La donna non aveva fissa dimora ed era un’assidua frequentatrice della cappella. Sul suo corpo vi erano ferite compatibili con un’arma da taglio. Le forze dell’ordine indagano sull’ipotesi di omicidio.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Concetta Gioè aveva 68 anni e dormiva davanti al sagrato della chiesa di Santa Caterina, in via Garibaldi a Messina. Il suo cadavere è stato ritrovato questa mattina proprio davanti alla Chiesa. Secondo le forze dell'ordine, sul corpo della senzatetto vi erano ferite da taglio. Si tratterebbe di un omicidio secondo la prima ricostruzione. La donna era originaria di Palermo e da anni dormiva nei pressi della cappella. I residenti la conoscevano come assidua frequentatrice della chiesa. Al momento non si esclude alcuna pista e gli agenti sono all'opera per delineare le dinamiche della morte.

La donna avrebbe anche una profonda ferita al collo che aveva fatto pensare inizialmente a una possibile caduta dalle scale. Il fiume di sangue sulle gradinate, però, ha ben presto resa concreta la probabilità di un'aggressione. La Procura di Messina vuole vederci chiaro e ha chiesto ai Carabinieri del posto di cominciare subito le indagini. Sono stati effettuati prima i rilievi scientifici del caso e poi il corpo è stato trasferito all'obitorio. Sarà ora il medico legale ad effettuare esami più approfonditi per accertare la natura dei tagli su tutte le parti del corpo.

Al vaglio delle autorità anche gli impianti della zona, con le immagini delle telecamere di videosorveglianza. La piazzetta nei pressi della chiesa di Santa Caterina non era però sorvegliata. La speranza è che dalle riprese delle telecamere nei dintorni possa emergere qualche dettaglio per la risoluzione del caso. Sono pochi anche i testimoni utili al momento. Non sono stati ritrovati accanto al corpo di Concetta oggetti che possono esser stati usati come arma per ferirla. Tra le ipotesi al vaglio anche quella del suicidio che però con il passare delle ore appare sempre meno realistica. Secondo i primi accertamenti effettuati, infatti, le ferite sarebbero compatibili con colpi inferti da terzi

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