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Mazzette per i lavori di sanificazione e pulizia, tre arresti e perquisizioni in tutta Italia

L’inchiesta parte dalla scoperta di 8mila euro in contanti, suddivisi in 2 mazzette da 3 e 5mila euro posti in una scatola di cartone. Per gli inquirenti erano mazzette per funzionari di enti pubblici locali per accaparrarsi gli appalti dei lavori di sanificazione e pulizia previsti per l’emergenza coronavirus.
A cura di Antonio Palma
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Mazzette a funzionari di enti pubblici locali per accaparrarsi gli appalti dei lavori di sanificazione e pulizia previsti per l’emergenza coronavirus, è quanto hanno scoperto gli uomini della Guardia di finanza di Torino nell’ambito di una delicata inchiesta che nelle scorse ore ha portato anche all’arresto di tre persone accusate a vario titolo del reato di corruzione. Nel mirino dei militari in particolare è finito l’appalto affidato dal Comune di Nichelino a una ditta pugliese. In manette come principale accusato è finito così uno dei due soci di un'impresa di pulizie con sede a Bari. Con lui le fiamme Gialle hanno arrestato anche un ex dipendente della stessa società, ritenuto dagli inquirenti emissario per il pagamento della presunta mazzetta, e un dipendente di un'altra impresa di pulizia con sede in provincia di Torino, che è accusato di aver svolto il ruolo di mediatore.

Per lo stesso atto erano già finiti nei guai un funzionario comunale e un altro dipendente dell’azienda, già posti agli arresti domiciliari nel marzo scorso. Si tratta del Presidente della Commissione della gara regionale centralizzata per l’affidamento dei servizi di pulizia per enti della Regione Piemonte e la responsabile tecnica della stessa azienda pugliese. L’inchiesta infatti parte dalla scoperta di 8mila euro in contanti, suddivisi in 2 mazzette da 3 e 5mila euro posti in una scatola di cartone e individuati all’aeroporto di Torino nel bagaglio di uno degli arrestati. “La prosecuzione delle indagini ha permesso di raccogliere ulteriori elementi di colpevolezza nei confronti dei tre destinatari dei provvedimenti cautelari odierni, in quanto si chiarivano le rispettive responsabilità nella vicenda corruttiva per gli appalti di sanificazione legati all’emergenza COVID-19 e il tentativo di inquinamento probatorio in corso” spiegano i finanzieri

Secondo gli inquirenti torinesi, l’inchiesta denominata “LINDA” ha permesso di svelare un sistema corruttivo che vedeva all’opera più persone. Non è escluso che nei prossimi giorni ci siano altri sviluppi. La società accusata infatti è assegnataria di appalti nei confronti di numerosi enti pubblici sull'intero territorio nazionale compresa l’area metropolitana torinese. Gli stessi uomini del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria delle Fiamme Gialle, oltre ad eseguire le ordinanze di custodi cautelare firmate dal Gip, hanno fatto scattare in queste ore perquisizioni anche in altre zone d’Italia.

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