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Mattia muore a 4 anni, i genitori donano gli organi: “Le donazioni sono crollate causa Covid”

Il bimbo è morto in seguito a un intervento di cardiochirurgia al quale si era dovuto sottoporre per trattare una malformazione cardiaca. L’ultimo gesto di generosità: la famiglia ha donato gli organi. La mamma Laura spera che la loro vicenda spinga le altre persone a fare altrettanto “visto che sono crollate drasticamente le donazioni soprattutto con il covid”.
A cura di Biagio Chiariello
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Mattia Sartori continuerà a vivere. Il cuore del bimbo, che avrebbe compiuto 5 anni il prossimo 21 luglio, si è spento domenica all’ospedale Regina Margherita di Torino per una complicazione ischemica in seguito all'intervento di cardiochirurgia al quale si era dovuto sottoporre per curare una malformazione cardiaca congenita. Mattia, di Roreto di Cherasco (Cuneo), è stato sottoposto all'intervento cardiochirurgico ma non ce l'ha fatta. "una tragedia immane", per il sindaco Carlo Davico, "certi che il ricordo del suo sorriso rimarrà scolpito nel cuore di chiunque ha condiviso con lui anche un solo momento", le parole del presidente del cda e di maestre e personale dell'asilo infantile di Roreto.

I genitori hanno dato l'okay alla donazione dei suoi organi: altri bambini riceveranno le sue cornee e parte del suo cuore. La mamma Laura spera che la loro vicenda spinga le altre persone a fare altrettanto “visto che sono crollate drasticamente le donazioni soprattutto con il covid”. In Italia sono oltre 200 i bambini in lista d’attesa per ricevere un trapianto, oltre 8mila le persone totali in attesa, ma in parallelo il calo dei trapianti è stato circa del 10%.

Nella serata di ieri si è celebrata il funerale in forma privata in chiesa per l’ultimo saluto a Mattia. Nelle ultime ore, la famiglia ha voluto ringraziare i medici del reparto di cardiochirurgia infantile, dove il piccolo Mattia è stata ricoverato in più di un'occasione, “per esserci sempre stati, Carlo Pace Napoleone, Piero Abbruzzese, cardiochirurghi, Sergio Grassitelli per la rianimazione e Pierluigi Calvo della gastroenterologia”.

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