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Marocco, Ikram Nazih è libera: “Adesso mi prenderò cura di mio padre e tornerò a studiare”

Ikram Nazih è stata rilasciata e ha potuto abbandonare il carcere di Rabat, in Marocco, dove si trovava per una condanna a 3 anni di reclusione per blasfemia. La studentessa nata a Vimercate aveva condiviso nel 2019 una vignetta che ironizzava su alcuni versi del Corano. Partita per una vacanza in Marocco, era stata fermata in aeroporto. “Sono felice. Ora andrò a salutare mia nonna e poi riprenderò i miei studi” ha dichiarato.
A cura di Gabriella Mazzeo
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"Sono felice e sollevata per quanto successo. Adesso mi prenderò cura della famiglia. In particolare di mio padre che è stato piuttosto provato da tutta la vicenda. Non vedo l'ora di riabbracciare mia nonna qui in Marocco. Lei è stata in apprensione per tutto il tempo. Dopo voglio tornare finalmente ai miei studi". Sono queste le prime parole di Ikram Nazih, uscita ieri dal carcere di Rabat dove è stata reclusa il 20 giugno scorso. Tutto inizia quando la ragazza, nata a Vimercate e residente nella provincia di Bergamo, condivide nel 2019 una vignetta che ironizzava su un versetto del Corano. Presa di mira su Facebook, decide di cancellare il post subito dopo. Un'associazione religiosa marocchina però denuncia il tutto al governo e le autorità hanno emesso una condanna a 3 anni di carcere. Nel giugno scorso Ikram, all'oscuro del procedimento a suo carico, parte per una breve vacanza in Marocco. La 23enne è stata fermata appena giunta all'aeroporto di Casablanca e poi, il 28 dello stesso mese, è stata prelevata dall'abitazione dove alloggiava e portata in carcere.

Da subito l'Italia ha lavorato al suo caso grazie anche all'impegno della Farnesina e dell'ambasciata nazionale in Marocco. Il Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega agli Affari Europei Enzo Amendola è stato il primo a dare la notizia della scarcerazione. "In queste settimane abbiamo lavorato con l'ambasciata e con la Farnesina – scrive sul suo profilo Twitter -. Ikram sta bene e tra poco la riabbracceremo. Sono molto felice". Il tribunale di appello di Marrakesh ha ridotto dapprima la condanna a due mesi con pena sospesa e poi ha cancellato la multa da pagare. "Grazie alla collaborazione con le autorità locali, Ikram è uscita di prigione – ha aggiunto Amendola -. In queste settimane abbiamo lavorato insieme al nostro ambasciatore a Rabat Armando barucco e al Consolato, con la collaborazione del ministro Di Maio e della Farnesina. Ad agosto ho seguito personalmente il caso parlando con le parti interessate e andando a trovare Ikram nel luogo di detenzione. La ragazza sta bene e alla sua famiglia vanno i miei migliori auguri. I nostri rapporti con il Marocco sono più solidi che mai". La ragazza potrebbe arrivare in Italia già nella giornata di oggi

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