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Marco Pantani, la Procura riapre il caso e indaga per omicidio volontario

Dieci anni dopo la scomparsa del ciclista romagnolo, la Procura di Rimini accoglie le richieste della famiglia che si è sempre rifiutata di credere al suicidio. Dopo le ultime perizie, il pm ora crede ad un possibile omicidio.
A cura di Alberto Pucci
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I dubbi verranno chiariti. Almeno questo è quello che si augura Tonina Belletti: già ribattezzata, dal popolo sportivo e dai tifosi del leggendario "Pirata", "Madre coraggio". Le sue istanze, supportate da ulteriori perizie di parte, hanno infatti convinto la Procura di Rimini ad avviare un'indagine bis per tentare di fare chiarezza sulle cause della scomparsa di Marco Pantani, avvenuta in quel maledetto residence di Rimini nel febbraio 2004. "Abbiamo appena ricevuto le carte presentate dai familiari e aperto un'indagine. E' un atto dovuto quando arriva un esposto-denuncia per omicidio volontario. Leggeremo le carte, se ci sarà l'esigenza di indagini chiederemo al Gip". A dare un po' di conforto e speranza alla famiglia Pantani, è quindi arrivata la decisione del Procuratore Paolo Giovagnoli che, dopo aver analizzato le nuove perizie presentate dai legali, ha deciso di riaprire il caso ed indagare non più su una "morte accidentale per overdose", ma bensì su un "omicidio con alterazione del cadavere e dei luoghi". Le prove portate in Tribunale dal professore Avato, medico legale coinvolto dalla famiglia del ciclista, dimostrerebbero infatti come la grande quantità di cocaina rilevata nel corpo di Marco Pantani potesse essere ingerita soltanto se diluita con acqua. Una prova che, insieme alla perizia relativa alle ferite trovate sul corpo di Pantani, potrebbe davvero aprire scenari inquietanti e convincere la Procura che Pantani, in quel lontano 2004, fu ammazzato perchè costretto, con la forza, a bere cocaina.

Il messaggio su Facebook della madre – Mamma Tonina, che si è sempre opposta alla teoria del suicidio, avanzando il sospetto che Marco non fosse solo in quella camera d'albergo, ha dato la notizia a tutti i tifosi di Marco attraverso un post pubblicato su Facebook: "Sedici anni fa, il 2 agosto, Marco vinceva il Tour e quest'anno, a 10 anni della sua morte, mentre Cesenatico festeggiava la sua notte gialla non più dedicata a lui, vi do una notizia. A tutti i tifosi e a quelli che hanno creduto e voluto bene al mio Marco, il caso è aperto per omicidio". Il fascicolo, ovviamente secretato, è ora in mano del pm Elisa Milocco. Dopo l'assoluzione di tre anni fa, del presunto pusher del ciclista di Cesenatico, al momento non ci sono persone indagate. Mamma Tonina e gli amici di Marco Pantani, attendono importanti novità nei prossimi giorni. Il momento della verità, potrebbe essere finalmente vicino!

"Me lo hanno ammazzato" – Ai microfoni del TgCom la donna continua il suo sfogo. "La mia sensazione, sin da subito, è che avesse scoperto qualcosa e gli abbiano tappato la bocca. Non vedo altre ragioni. Non mi sono mai sbagliata su Marco. Così come non credo che siano stati gli spacciatori. Sono 10 anni che lotto e non mollerò, fino alla fine. Voglio la verità, voglio sapere cosa è successo a mio figlio. Da subito ho detto che me l'hanno ammazzato e, infatti, me l'hanno ammazzato".

 

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