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Liberi i pescatori italiani rapiti in Libia, l’annuncio di Di Maio e le lacrime dei parenti

“Grazie all’Aise, la nostra intelligence esterna, e a tutto il corpo diplomatico che hanno lavorato per riportarli a casa” ha scritto Di Maio annunciando la liberazione dei 18 pescatori di Mazara del Vallo tenuti prigionieri in Libia per oltre tre mesi. La liberazione dopo un incontro tra Conte e il generale Haftar. “Il più bel regalo di Natale per le famiglie” ha commentato il vescovo di Mazara del Vallo.
A cura di Antonio Palma
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“I nostri pescatori sono liberi” così il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha confermato ufficialmente che i 18 pescatori italiani rapiti i Libia sono stati liberati dopo oltre tre mesi di prigionia a Bengasi. I pescatori dei due pescherecci di Mazara del Vallo Antartide e Medinea, tra cui 8 italiani, 6 tunisini, 2 indonesiani e 2 senegalesi, sono già in viaggio verso l’Italia dove tra poche ore potranno finalmente riabbracciare i loro cari dopo oltre cento giorni di prigionia in una palazzina militare sorvegliata dalle guardie armate del generale Haftar.

Di Maio: "Grazie all'intelligence  per la liberazione dei pescatori"

“Fra poche ore potranno riabbracciare le proprie famiglie e i propri cari” ha scritto Di Maio postando una foto recente dei 18 pescatori al porto di Bengasi, proprio davanti ai due motopescherecci sequestrati dai libici. “Grazie all’Aise (la nostra intelligence esterna) e a tutto il corpo diplomatico che hanno lavorato per riportarli a casa. Un abbraccio a tutta la comunità di Mazara del Vallo” ha aggiunto il Ministro confermando infine il suo viaggio lampo insieme al Premier Conte in Libia proprio per parlare di Haftar prima della liberazione dei pescatori siciliani.

Conte a colloquio con Haftar

“Il Governo continua a sostenere con fermezza il processo di stabilizzazione della Libia. È ciò che io e il presidente e Giuseppe Conte abbiamo ribadito oggi stesso ad Haftar, durante il nostro colloquio a Bengasi” ha fatto sapere Di Maio. “Buon rientro a casa” si è limitato a scrivere sui canali social invece il Presidente del Consiglio. Il suo viaggio inLibia e l0incontro con Haftar sarebbe stato esplicitamente chiesto dia libici come condizioni per la liberazione dei pescatori.

Parenti dei pescatori in lacrime: il più bel regalo di Natale

La notizia della liberazione dei 18 pescatori di Mazara del Vallo era stata preannunciata poco prima dalle telefonate degli stessi rapiti ai familiari che per mesi si sono battuti in tutti i modi incatenandosi anche fuori dal Parlamento per chiedere la liberazione dei loro congiunti. "Ho appena ricevuto un messaggio vocale di mio padre che mi dice ‘Siamo Liberi" aveva affermato la figlia di uno dei pescatori liberati che, come gli altri familiari, si era radunata davanti al municipio mazarese con il sindaco Salvatore Quinci, anche lui sempre in prima linea per la liberazione dei pescatori. "Provo solo tantissima gioia, aspettavamo con ansia la notizia; mi hanno confermato che sono sui pescherecci" ha spiegato la moglie di un altro pescatore.

Torneranno con gli stessi pescherecci 

“Ho parlato con il ministro Bonafede. Per me un'emozione assurda. Ho pianto come un bambino” ha dichiarato invece Marco Marrone l'armatore della Medinea, uno dei due pescherecci sequestrati oltre cento giorni fa in Libia. "Siamo felicissimi di questa notizia. È tanto più bella quanto inaspettata. Tre mesi vissuti insieme ai familiari ci avevo resi scettici, ma ora l'incubo è finito. Aspettiamo di trascorrere queste ore di attesa per riabbracciarli. È il più bel regalo di Natale per le famiglie: la gioia è tutta loro, ma anche nostra" ha commentato invece il vescovo di Mazara del Vallo, monsignor Domenico Mogavero. "Ci hanno fatto un bel regalo di Natale" ha dichiarato la moglie di uno dei liberati rivelando che i pescatori torneranno in Italia con  le loro navi. "Li abbiamo sentiti, ci hanno detto che stavano già mettendo in moto le navi, dovrebbero arrivare entro domenica" ha spiegato la figlia di un altro pescatore.

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