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Lanciano, caccia ai cinque giovanissimi che hanno picchiato il 18enne alla tempia

Sono ancora disperate le condizioni di Giuseppe D’A., il ragazzo di 18 anni di Lanciano picchiato da alcuni coetanei nella notte tra sabato e domenica: il giovane è in coma, ancora ricoverato all’ospedale di Pescara dove ieri è stato sottoposto a un intervento chirurgico d’urgenza per ridurre un’emorragia cerebrale.
A cura di Davide Falcioni
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Sono ancora gravissime le condizioni di Giuseppe D'A., il ragazzo di 18 anni di Lanciano brutalmente picchiato da alcuni coetanei nella notte tra sabato e domenica: il giovane è in coma, ancora ricoverato all'ospedale di Pescara dove ieri è stato sottoposto a un intervento chirurgico d'urgenza per ridurre un'emorragia cerebrale causata da un pugno alla tempia sferrato durante una lite per futili motivi avvenuta tra i binari dell'ex stazione Sangritana di Lanciano, luogo di ritrovo di numerosi ragazzi della città abruzzese. Stando a quanto accertato sarebbero stati in cinque, alcuni dei quali minorenni, a partecipare al pestaggio; alla loro identificazione stanno lavorando i carabinieri di Lanciano, che hanno visionato le immagini delle telecamere di videosorveglianza della zona individuando alcuni dei presenti.

Giuseppe sarebbe stato in compagnia di una ragazzina di 16 e anni e di un 26enne: a poche decine di metri di distanza dai tre, seduti su un muretto, c'erano altri giovani, almeno cinque. Non si sa bene cosa sia accaduto, ma all'improvviso questi ultimi si sarebbero avvicinati ai tre con fare minaccioso. Il maggiore dei carabinieri di Lanciano parla di "motivi molto futili": le immagini delle telecamere, ma soprattutto alcuni testimoni, confermano che l'aggressione sarebbe scaturita forse da uno sguardo o una parola di troppo.

Il pestaggio è avvenuto poco dopo la mezzanotte. Tra i due gruppi sarebbe volata qualche parola di troppo, poi i cinque hanno cominciato a inseguire i tre – tra i quali Giuseppe – raggiungendolo poco dopo: i bulli hanno risparmiato la ragazza dai colpi e hanno solo a sfiorato il 26enne, mentre si sono accaniti proprio su Giuseppe colpendolo violentemente alla tempia per poi andarsene. Le condizioni del 18enne in un primo momento non sono apparse gravi agli amici: i tre, infatti, si sono avviati a piedi fino a casa e solo dopo diversi minuti è stata chiamata l'ambulanza, quando Giuseppe ha perso coscienza. Quel colpo alla tempia gli aveva provocato un vasto ematoma che è stato ridotto con un delicato intervento chirurgico: le condizioni del giovane sono tuttora molto gravi.

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