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La lettera del papà di Giorgia, come Leonardo dimenticata e morta in auto: “Si può risalire”

Daniele Carli, il papà pisano cui il 18 maggio 2018 morì la figlia Giorgia di un anno in una situazione analoga a quella del piccolo Leonardo, morto ieri in un’auto a Catania, si rivolge direttamente al padre che, come lui, ha dimenticato il figlio: “Raccogli abbracci e mani tese, riscoprirai che si può tornare a vivere”.
A cura di Susanna Picone
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“All'amico di Catania voglio dire soltanto di lasciarsi abbracciare dalla moglie, dai familiari, dagli amici, da tutta la comunità. Di raccogliere quelle mani tese. Io lo so quello che prova: è caduto in un pozzo buio, profondo e gelido”: a pronunciare queste parole, all’indomani della tragedia che si è consumata a Catania, dove un bambino di due anni è morto dopo essere stato dimenticato dal papà per ore in auto, è Daniele Carli, un altro papà protagonista tempo fa di un episodio tragicamente simile. Carli si rivolge direttamente al padre di Catania "vittima ieri della mia stessa tragedia". Si tratta di Luca Cavallaro, quarantatreenne impiegato alla facoltà di ingegneria dell'Università di Catania. Ieri mattina avrebbe dovuto accompagnare il figlio Leonardo all'asilo ma è andato direttamente in facoltà. Ha parcheggiato e si è recato a lavoro e solo intorno alle 13, quando ha ricevuto una telefonata dalla moglie, si è reso conto di aver dimenticato il piccolo in macchina. Leonardo è stato trovato ancora agganciato al seggiolino sul sedile posteriore, ormai privo di conoscenza. Quando è arrivato al Policlinico, dove lavorano la mamma cardiologa e il nonno chirurgo endocrinologo, era già in arresto cardiaco.

Leonardo come Giorgia, bimbi dimenticati dai papà in auto

“Quest'uomo, questo amico – dice Daniele Carli – deve però sapere che si può risalire, raccogliendo proprio quegli abbracci e quelle mani tese. Deve farlo con calma, senza fretta ma così riscoprirà che si può tornare a vivere”. E ancora: “Deve lasciarsi aiutare dagli amici, dalla moglie, da chi gli vuole bene e capirà che si può ricominciare a vivere anche in nome di quel figlio che non c'è più”. La tragedia del papà pisano risale al 18 maggio dello scorso anno: Carli dimenticò la figlia Giorgia, di un anno, in auto e andò direttamente al lavoro senza portarla all’asilo. Anche in quel caso, la piccola fu trovata morta. Indagato per omicidio colposo, Carli è stato poi prosciolto in virtù di una perizia che attestò di essere stato colpito "da amnesia dissociativa transitoria, cioè un improvviso black out che gli ha fatto dimenticare la bimba in auto". La procura di Pisa ha chiesto l'archiviazione e la difesa il proscioglimento proprio in base a questa consulenza, quindi il giudice ha disposto il non luogo a procedere. Anche il papà del bimbo di Catania al momento risulta indagato come atto dovuto per omicidio colposo.

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