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Ingoia il cacciavite durante l’intervento dal dentista: barista ricoverata, medico a processo

Attirata da un pacchetto di sconti, una 49enne padovana è stata vittima di una disavventura a seguito di un intervento di implantologia: il medico, di Scorzè, è a processo per lesioni colpose.
A cura di Biagio Chiariello
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L’offerta trovata su un sito online che offre pacchetti sconto, l'aveva portata a rivolgersi a quel dentista. Ma la seduta dallo specialista le è costata un ricovero al pronto soccorso dell'ospedale di Asiago e una malattia di cinque giorni. Come riporta il Mattino di Padova, la paziente avrebbe ingoiato un piccolo cacciavite, lungo 2 centimetri e mezzo, utilizzato per installare un impianto al molare sinistro. Ora il dentista, il dottor M.S., 63enne veneziano di Scorzè, è a processo per il reato di lesioni colpose lievi. La prossima udienza, con lettura della sentenza, è stata fissata per il 22 di settembre.

Disavventura dal dentista

I fatti risalgono al febbraio 2017. La donna, 49enne padovana di professione barista, aveva bisogno di un impianto al molare sinistro. Attraverso i social ha saputo di un bonus offerto da uno studio dentistico di San Giorgio delle Pertiche e ha prenotato una visita. La visita è andata per il meglio fino a quando il dentista ha perso il cacciavite, lungo due centimetri e mezzo, per installare il perno. La paziente ha finito per ingoiare il minuscolo attrezzo di metallo. Il dentista, secondo l'accusa, non le avrebbe detto di recarsi al pronto soccorso, limitandosi a prescriverle dei farmaci, assicurandole che in poco tempo avrebbe espulso autonomamente il cacciavite.

Barista ricoverata, medico a processo

Così però non è stato. A distanza di una settimana esatto da quell'intervento, ha deciso di recarsi al pronto soccorso dell'ospedale di Asiago dove i medici (tramite radiografia) hanno individuato il corpo estraneo nel ventre: il mini cacciavite. Alla 49enne è stato somministrato un forte purgante con la speranza che nel giro di 4 giorni l'avrebbe espulso. Ed effettivamente così è stato. Ma a quel punto sarebbe iniziato il peggio: la donna ha cominciato a lamentare febbre e a soffrire di vomito e anoressia. E a causa di questi sintomi nel mese di marzo, sempre del 2017, ha effettuato altri due accessi al pronto soccorso dell'ospedale, nel corso dei quali le è stata diagnosticata una broncopolmonite in regressione.

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