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Incinta ma senza molecolare la respingono al pronto soccorso: abortisce. Procura: “Visita non indispensabile”

Alla donna, alla quinta settimana di gravidanza, sarebbe stata negata la visita perché prima di un molecolare. Ma per il procuratore Gianni Caria le indagini non hanno fatto emergere alcuna responsabilità da parte della Clinica Aou di Sassari: chiesta archiviazione.
A cura di Biagio Chiariello
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Alessia ed Enzo (Foto da Sassarioggi.it)
Alessia ed Enzo (Foto da Sassarioggi.it)

La procura di Sassari ha chiesto l’archiviazione per il caso di Alessia Nappi, la donna che lo scorso 8 gennaio perse il bambino dopo essere stata respinta dal pronto soccorso ostetrico-ginecologico di Sassari perché priva di tampone molecolare. Secondo il procuratore della Repubblica, Gianni Caria, le indagini effettuate in collaborazione con i carabinieri del Nas di Sassari, non hanno fatto emergere alcuna responsabilità da parte della Clinica Aou, che avrebbe dunque agito in maniera corretta.

Il caso di Alessia Nappi

Quella mattina Alessia Nappi, incinta alla quinta settimana, aveva avvertito dei dolori e accusato delle perdite. Il marito l'aveva così portata al pronto soccorso di Ginecologia e Ostetricia dell'Ospedale San Pietro di Sassari. Una volta all'esterno del nosocomio, la donna avrebbe aspettato per 20 minuti in sala d'attesa, senza essere visitata da alcun medico "perché senza tampone molecolare", salvo poi  essere congedata da un'infermiera che le aveva prescritto tachipirina e riposo. A quel punto la situazione è precipitata: la donna ha abortito.

Perché la procura di Sassari chiede archiviazione

Gli ispettori del ministero della Salute hanno avuto modo di interfacciarsi con la direzione sanitaria dell’Aou tra cui Antonio Spano, direttore generale dell’Azienda ospedaliero-universitaria oltre che , secondo alcune indiscrezioni, con il primario della clinica ginecologico-ostetrica Giampiero Capobianco:

"La consulenza tecnica disposta ha consentito di accertare che la donna aveva una gravidanza appena iniziata e che per un ipotizzabile difetto di sviluppo dell'embrione non si è completato l'annidamento dello stesso nell'endometrio. Escludendo eventuali falsi positivi nei test di gravidanza – spiega in una nota la procura – si è trattato con tutta evidenza di una gravidanza biochimica (rilevata produzione nei test della beta glicoproteina corionica, segno dell'inizio della gravidanza). Non è stata quindi una gravidanza in senso clinico, che si ha quando l'embrione raggiunge la visibilità ecografica e quindi rilevabile al relativo controllo. Il consulente tecnico si è espresso sulla correttezza delle prescrizioni da parte del personale sanitario, ritenendo non indispensabile né indifferibile la visita clinica".

Intanto, la Procura di Sassari ha aperto un fascicolo, al momento contro ignoti, "per le gravi offese ricevute dai professionisti sanitari interessati alla vicenda".

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