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Inchiesta corruzione Massa Carrara, i racconti choc: “Ricordo un bimbo imbottito di calmanti”

Il racconto di un professionista sull’inchiesta della procura di Massa che ha portato all’esecuzione di 8 arresti per corruzione e all’iscrizione di 16 persone nel registro degli indagati: “Un bimbo era stato imbottito di calmanti perché non desse più problemi. A Natale? Nel piatto del cenone hanno trovato soltanto insalata e un surgelato”.
A cura di Susanna Picone
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“Un bimbo era stato imbottito di calmanti perché non desse più problemi. A Natale? Poverini, si erano vestiti bene, pensavano di fare festa: nel piatto del cenone però hanno trovato soltanto insalata e un surgelato”. È il quotidiano La Nazione a riportare terribili dettagli dell’inchiesta della procura di Massa che ha portato all’esecuzione di 8 arresti con l’accusa di corruzione e all’iscrizione di 16 persone nel registro degli indagati. Secondo la ricostruzione, i piccoli ospiti delle strutture di accoglienza gestite dalla cooperativa venivano usati per fare profitto, gestiti in modo che non dessero problemi. Dalla testimonianza di un’operatrice emergono particolari inquietanti. "I vicini delle strutture di Aulla non hanno mai visto i bimbi fuori a giocare. E pensare che hanno anche un giardino molto grande. Per poi non parlare dell’alimentazione: il frigorifero era quasi sempre vuoto, facevano la spesa una volta la settimana e molte volte capitava che i bimbi dovessero dividersi i pasti. Mi ricordo un adolescente particolarmente agitato: lo hanno imbottito di tranquillanti perché si calmasse e non desse più problemi”, scrive il quotidiano. Il profitto contava di più del benessere dei bambini.

Otto persone sono finite ai domiciliari per l'inchiesta dei carabinieri di Massa su presunti vantaggi alla cooperativa Serinper che gestisce strutture protette per l'accoglienza di minori e nuclei familiari disagiati, in cambio di "assunzioni di parenti e amici di funzionari pubblici e di coloro che, per qualche ragione, erano reputati ‘utili alla causa'". Tra i destinatari delle misure il sindaco di Villafranca in Lunigiana, tre dirigenti della cooperativa, tre dipendenti pubblici e un ex giudice onorario presso il tribunale dei minori di Firenze. L'inchiesta, coordinata dalla procura di Massa, avrebbe svelato "un collaudato sistema corruttivo" che avrebbe permesso ai dirigenti della coop di ottenere "l'accumulo di ingenti profitti economici massimizzati dall'inserimento di utenti all'interno delle strutture in numero notevolmente superiore a quello consentito per legge, e dalla sistematica elusione dell'osservanza degli obblighi contrattuali stipulati con i vari enti della P.A.". Sarebbero emerse "gravissime violazioni degli standard minimi richiesti”.

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