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Incendiano l’auto di una coetanea in strada: denunciati 4 ventenni. Due erano ai domiciliari

Hanno incendiato l’auto di una 24enne ad Assemini, in Sardegna. Le forze dell’ordine hanno denunciato 4 ventenni. Due di loro erano già sottoposti agli arresti domiciliari.
A cura di Gabriella Mazzeo
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Quattro ragazzi di circa 20 anni sono stati denunciati dai carabinieri per aver incendiato l'auto di una coetanea. Il tutto è avvenuto ad Assemini, in Sardegna, all'inizio di settembre. I responsabili sono una 23enne di Cagliari, un 21enne di Selargius, un 21enne di Quartu e una 19enne di Maracalagonis. La vittima, invece, è una 24enne di Assemini.

Due dei quattro denunciati si trovavano agli arresti domiciliari al momento dei fatti. I quattro sono stati incastrati grazie alle immagini delle telecamere di sorveglianza. Il gruppo è stato ripreso proprio nel momento in cui ha dato fuoco alla vettura parcheggiata in via Marconi.

Il tutto si è verificato lo scorso 7 settembre e i carabinieri stanno indagando sul movente. L'accusa nei confronti dei 20enni è di danneggiamento seguito da incendio in concorso.

Non è stato reso noto il motivo che ha spinto i 4 giovani a organizzare un vero e proprio raid. Le forze dell'ordine hanno voluto mantenere il riserbo su quanto emerso dall'inchiesta effettuata in questi mesi. Non è quindi noto se i cinque ragazzi si conoscessero e se tra loro vi fossero dissapori.

Altra ipotesi investigativa è quella del vandalismo. Il gruppo, infatti, potrebbe aver scelto la Fiat 500 della 24enne per puro caso, senza conoscere la proprietaria della vettura danneggiata.

Per risalire all'identità dei 4, le forze dell'ordine hanno indagato per quasi due mesi, avvalendosi anche delle immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza della zona che hanno ripreso i quattro proprio in flagranza di reato.

Analizzando i frame forniti dalle telecamere, gli agenti sono riusciti a ricostruire quanto accaduto fino ad arrivare ai nomi dei responsabili. Solo in seguito hanno scoperto che due 21enni coinvolti erano già sottoposti alla misura degli arresti domiciliari.

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