In centinaia al funerale del Carabiniere Legrottaglie, c’è anche Mattarella: “Ha dato la vita per il bene”

Centinaia di persone hanno preso parte al funerale del 59enne Carlo Legrottaglie, il carabiniere ucciso a Francavilla Fontana in uno scontro armato con due rapinatori. Presenti anche il Presidente della Repubblica Mattarella e il Ministro della Difesa Crosetto. L’arcivescovo Gian Franco Saba: “Ha offerto la vita adempiendo al proprio dovere con generosità”.
A cura di Eleonora Panseri
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Centinaia di persone oggi, sabato 14 giugno, a Ostuni, hanno partecipato al funerale del 59enne Carlo Legrottaglie, il brigadiere capo dei carabinieri ucciso giovedì a Francavilla Fontana durante uno scontro armato mentre inseguiva a piedi due rapinatori (uno è morto durante la cattura).

La celebrazione si è tenuta nella chiesa di Santa Maria Madre della Chiesa. A Ostuni l'uomo viveva con la moglie e le due figlie gemelle minorenni, che oggi erano sedute nei banchi in prima fila. Il 59enne, morto a pochi giorni dalla pensione, è stato descritto da chi lo conosceva come una persona "seria e dal carattere mite".

All'arrivo la bara del militare, avvolta dalla bandiera tricolore e su cui è stato sistemato il suo berretto, è stata accolta da un commosso applauso. Il feretro è stato portato a spalla da otto carabinieri che sono passati attraverso un picchetto d'onore di militari in alta uniforme.

Al funerale hanno partecipato, tra gli altri, anche il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, il Ministro della Difesa, Guido Crosetto, il presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano; il vicepresidente esecutivo della Commissione europea, Raffaele Fitto.

La funzione religiosa è stata officiata dall'ordinario militare, l'arcivescovo Gian Franco Saba. "Il nostro fratello Carlo ha offerto la vita adempiendo al proprio dovere con generosità. Tutto ciò che di fronte alla ragione umana può apparire difficile da accettare, ma vi è più gioia nel dare che nel ricevere. Ed egli, come Gesù, ha dato la sua vita", ha detto.

"La felicità è diritto di ogni persona che viene al mondo, è dono di Dio ma anche frutto dell'impegno della creatura umana. – ha detto ancora durante l'omelia – Siamo qui per ingraziare il Signore perché ancora, in un mondo lacerato da discordie e contese, vi sono uomini che spendono la propria vita, offrendosi senza riserve e trovano la felicità nel bene".

"Vi è una via di amore attraverso la quale la creatura umana può davvero realizzare se stessa. Ai nostri occhi terreni – ha aggiunto l'arcivescovo – può apparire che la sua felicità sia stata lacerata, eliminata. In un certo senso questo è vero, perché la dimensione terrena per lui è conclusa. Ma egli ha varcato la porta della felicità eterna, quella che nessuno può mai più togliergli, in nessun modo e in alcuna forma".

All'uscita del feretro i nipoti del Carabiniere hanno fatto volare in cielo palloncini blu e rossi, i colori dell'Arma. Un gesto semplice, accompagnato da altri lunghi applausi dei cittadini che si trovavano davanti alla chiesa.

Ad accompagnare il feretro nel breve corteo funebre all'esterno della chiesa, i familiari stretti nel dolore: la moglie e le figlie, i genitori del 59enne. Dietro, in silenzio, il corteo delle massime autorità dello Stato, che hanno espresso vicinanza alla famiglia.

"La Polizia di Stato ha partecipato, con commozione, all'ultimo saluto al brigadiere capo Carlo Legrottaglie, dato ad Ostuni da centinaia di cittadini e dall'Italia intera. Un mattinata di vicinanza alla sua famiglia e ai Carabinieri. Fai buon viaggio Carlo", si legge in un post pubblicato sui social dalla Polizia.

"Solo quattro turni e poi sarebbe andato in pensione. Carlo era speciale. Ora la sua famiglia non sarà sola. Ognuno di noi è un papà per le figlie. Vedere quelle bambine piangere è stato una cosa inaccettabile".

Lo ha detto il luogotenente Marco Guardo, comandante dell'aliquota radiomobile della compagnia di Francavilla Fontana dove lavorava Legrottaglie. Fa fatica a trattenere l'emozione ma vuole comunque ricordare il collega.

"Carlo – aggiunge tra le lacrime – amava gli stivali. Amava la radiomobile, il pronto intervento. Un senso della giustizia fuori dal comune. Sarà questa ora la nostra forza. Un esempio per tutti noi".

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