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Impianto di riscaldamento difettoso, bimba intossicata: in camera iperbarica all’ospedale militare

La piccola di 9 anni, residente a Massafra, è stata soccorsa e trasportata dall’ospedale Santissima Annunziata di Taranto e poi trasferita immediatamente all’ospedale militare della stessa città pugliese per essere trattata d’urgenza in camera iperbarica.
A cura di Antonio Palma
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Momenti di paura a Taranto dove una bambina di 9 anni è rimasta gravemente intossicata dalle esalazioni di monossido di carbonio probabilmente spigionato da un impianto di riscaldamento difettoso in casa.

La piccola, residente a Massafra, è stata soccorsa e trasportata dall'ospedale Santissima Annunziata di Taranto e poi trasferita immediatamente all’ospedale militare della stessa città pugliese per essere trattata d'urgenza in camera iperbarica.

Il trattamento di ossigenoterapia iperbarica in urgenza è avvenuto nella notte tra il primo e il 2 gennaio, dopo che il Servizio di Medicina Iperbarica del Centro Ospedaliero Militare di Taranto è stato allertato dal Pronto Soccorso dell’Ospedale civile.

Lo rende noto il comando Marina sud spiegando di aver mobilitato tutti gli uomini e i mezzi a disposizione per assistere nel migliore dei modi la piccola, sia nel trattamento che nel trasporto tra i due ospedali tarantini.

Durante le prime cure e la stabilizzazione della piccola paziente all’ospedale civile, i medici hanno constatato la gravità dei fatti e richiesto l’attivazione urgente della camera iperbarica militare, come prevede un accordo tra Marina Militare e la Regione Puglia.

A questo punto è stato attivato il personale militare reperibile a tale scopo composto da sanitari, subacquei e tecnici della Marina Militare che ha permesso il trasferimento della bambina in sicurezza e in tempi rapidi.

Dopo l'effettuazione degli esami diagnostici preliminari al Santissima Annunziata, la piccola paziente infatti è stata trasferita al Centro Ospedaliero Militare di Taranto per un primo trattamento urgente in camera iperbarica avvenuto tra le 5 e le 7 del mattino. La piccola sarà ora costantemente monitorata con ulteriori sedute già programmate per i prossimi giorni.

Non è la prima volta che l’ospedale militare di Taranto viene usato per il trattamento dei civili in condizioni respiratorie gravi. Sono oltre sette anni infatti che il protocollo firmato dalla Marina Militare italiana e la Regione Puglia prevede che la struttura sia a disposizione della popolazione civile per i trattamenti in camera iperbarica. Tali attività vengono condotte sempre con la  collaborazione tra personale della Marina Militare e medici rianimatori iperbarici delle A.S.L. del territorio.

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