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I sindacati contro Guzzini: “Pazienza se qualcuno muore? Parole inaccettabili”

Quelle di Guzzini sono parole “inaccettabili da chiunque ma se dette dal presidente di Confindustria di Macerata, assumono un aspetto ancor più terrificante perché pronunciate in un contesto pubblico e alla presenza del Presidente della Regione e del sindaco di Macerata” scrivono in un comunicato congiunto CGIL, CISL e UIL di Macerata.
A cura di Antonio Palma
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"Sono parole inammissibili" vere e proprie "mostruosità", così i sindacati confederali bollano le dichiarazioni del presidente di Confindustria Macerata, Domenico Guzzini, che intervenuto durante l’evento online ‘Made For Italy per la Moda’ ha dichiarato: “Il governo parla di altre chiusure: ci aspetta un Natale molto magro, ma le persone sono stanche di questa situazione e vorrebbero venirne fuori. Bisogna riaprire. Anche se qualcuno morirà, pazienza". Per i sindacati marchigiani la gravità de quelle parole è ancora maggiore perché proferire durante un intervento pubblico e alla perenta di istituzioni pubbliche.

Quelle di Guzzini sono parole "inaccettabili da chiunque ma se dette dal presidente di Confindustria di Macerata, assumono un aspetto ancor più terrificante perché pronunciate in un contesto pubblico e alla presenza del Presidente della Regione, Francesco Acquaroli e Sandro Parcaroli, sindaco di Macerata" scrivono in un comunicato congiunto i direttivi CGIL, CISL e UIL di Macerata. "La naturalezza con cui ha proferito questa mostruosità fa nascere il sospetto che questo pensiero sia, in certi ambienti, comune e condiviso e sveli la vera natura delle logiche che muovono certa imprenditoria" aggiungono i Segretari Generali dei tre sindacati, Daniel Taddei, Rocco Gravina, Manuel Broglia.

Quelle del presidente di Confindustria Macerata, Domenico Guzzini son "Parole che denotano l’assoluta mancanza di umanità e doveroso rispetto per il dolore delle numerose famiglie che anche in questi giorni piangono la perdita di persone care. Nelle Marche sono decedute a causa del Covid 1.428 donne e uomini e ben 65.011 sono i morti a livello nazionale che pongono l’Italia al primo posto in Europa per numero di decessi" ricordano ancora i sindacati che chiedono "una presa di distanze della Confindustria e soprattutto dal Presidente della Regione e dal Sindaco di Macerata che non hanno proferito parola durante l'evento ma che sono i rappresentanti di quei cittadini così disprezzati da simili affermazioni". "La tutela della salute e della sicurezza è l'esigenza primaria sia per lavoratori che per cittadini, garantirne la massima attuazione dentro e fuori i luoghi di lavoro, dovrebbe essere una priorità per tutti" concludono CGIL, CISL e  UIL

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