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Gip di Cosenza preso a bastonate nel garage mentre torna a casa: caccia agli aggressori

Paura a Cosenza per il giudice Giuseppe Greco, aggredito da due uomini a bastonate nel garage di casa. I due lo hanno atteso e colto di sorpresa prima di colpirlo ripetutamente. Indagini in corso per capire il movente. La sottosezione locale dell’Anm ha espresso il proprio “sconcerto e sdegno” quanto accaduto.
A cura di Ida Artiaco
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È stato preso a bastonate nel garage mentre tornava a casa. Paura per il giudice Giuseppe Greco, in servizio nell’ufficio Gip-Gup del Tribunale di Cosenza. La scorsa notte è stato aggredito da due uomini a volto coperto e armati di spranga e che lo hanno aspettato dove è solito parcheggiare la sua auto. Lo hanno colto di sorpresa e lo hanno colpito ripetutamente. Le sue condizioni non destano preoccupazione. Greco, infatti, non ha riportato ferite gravi, ma resta l’inquietudine per la facilità con cui i malviventi hanno portato a termine il pestaggio. Indagini sono in corso per cercare di capire chi ha messo a segno l'attacco e soprattutto il movente. Nei pressi del seminterrato non c’erano le telecamere ma, avvertita la Procura di Salerno competente per i fatti che riguardano i magistrati in servizio nel distretto di Catanzaro, gli investigatori stanno verificando i filmati di videosorveglianza della zona nel tentativo di trovare qualche elemento che possa ricondurre anche al mezzo con cui si sono allontanati.

La mobile sta cercando di capire se l’aggressione sia riconducile a motivi privati o legati al lavoro della vittima. Il magistrato colpito, nel corso della sua carriera a Cosenza, ha firmato numerosi provvedimenti restrittivi nei confronti di esponenti della criminalità locale, in particolare per spaccio di droga, estorsioni e “cavalli di ritorno”, le auto rubate e poi restituite dopo il pagamento di un riscatto. Il giudice si è occupato anche di procedimenti relativi all’Azienda sanitaria provinciale nell’inchiesta sui falsi precari. Poche settimane fa, inoltre, Greco ha convalidato i fermi emessi dalla Dda di Catanzaro contro le cosche cosentine. La sottosezione locale dell'Anm ha espresso il proprio "sconcerto e sdegno" per quando accaduto rappresentando questo un "episodio grave, simobolo di una subcultura della violenza che merita di essere censurata pubblicamente e perseguita penalmente".

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