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Giallo di Lentini, svolta nel caso della madre e figlia trovate morte: un fermo per omicidio

Svolta nel giallo delle donne, madre e figlia di 89 e 56 anni, trovate morte a Lentini: c’è un fermato. Si tratta di un uomo di 38 anni che le telecamere di videosorveglianza hanno visto allontanarsi con l’anziana poi trovata morta dentro una bara in un garage. È accusato di omicidio e occultamento di cadavere.
A cura di Susanna Picone
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Potrebbe essere a una svolta il giallo delle due donne trovate morte a Lentini, nel Siracusano. Su disposizione della Procura di Siracusa i carabinieri del comando provinciale hanno fermato un uomo di trentotto anni del posto, Adriano Rossitto, accusato di omicidio e occultamento di cadavere. I fatti che hanno portato all'esecuzione del provvedimento si riferiscono appunto al rinvenimento, nell'arco di poche ore, dei cadaveri di due donne, madre e figlia rispettivamente di 89 e 56 anni, Francesca Oliva e Lucia Marino. Le due donne vivevano insieme a Lentini.

L'anziana si era allontanata con l'uomo fermato per omicidio

Secondo quanto emerso nelle ultime ore, il corpo della donna più anziana è stato trovato nascosto in una bara, avvolto in una pellicola di plastica. Le indagini, coordinate dal sostituto procuratore, Maria Chiara Vedovato e condotte dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, della Compagnia di Augusta e della Stazione di Lentini, hanno preso il via la stessa sera dell’8 luglio, quando il personale del 118 ha allertato i militari dopo il ritrovamento del cadavere in stato di decomposizione della donna più giovane. Era su un divano della sua abitazione. Non c’era però l’anziana madre che si era allontanata da casa, stando alle immagini di telecamere di videosorveglianza, insieme all’uomo poi fermato. Sarebbe stato quest’ultimo a fornire poi agli inquirenti indicazioni rivelatesi utili anche al ritrovamento del cadavere dell’anziana all’interno di un garage.

Coinvolto in una inchiesta sull'occultamento di cadavere di un anziano

L’uomo, a quanto si apprende, avrebbe negato ogni coinvolgimento attivo nella morte delle donne, fornendo però una serie di versioni ritenute dagli inquirenti non attendibili. Dalle prime informazioni emerse, l’uomo fermato per omicidio è già stato coinvolto in passato in un’inchiesta relativa all’occultamento del cadavere di un anziano rinvenuto in un sacco mortuario deposto nelle campagne circostanti al paese. Rossitto, titolare di una agenzia funebre, era stato arrestato nel settembre 2020, per distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere in concorso, ma poi era ritornato in libertà. In quel caso era accusato di avere fatto ritrovare, il 25 agosto del 2019, il corpo di Francesco Di Pietro, 67 anni, bancario in pensione, nudo in una "body bag" (la sacca usata per la conservazione dei cadaveri) nascosta dietro un muro di cinta in contrada Ciricò di Carlentini. L'autopsia stabilì che era morto per cause naturali. I carabinieri ricostruirono i movimenti di Di Pietro, la mattina del 21 agosto e indagato sulla personalità e le abitudini del bancario che frequentava l'agenzia di onoranze funebri gestita da Rossitto, con cui aveva allacciato rapporti amichevoli. Le dichiarazioni di Rossitto avevano insospettito i militari: secondo i magistrati Di Pietro, afflitto da una condizione di solitudine, avrebbe frequentato la madre del Rossitto, e "sarebbe forse deceduto mentre era nella casa della donna". L'uomo, ricostruirono gli investigatori, probabilmente "preoccupato di tutelare l'onorabilità della madre, si sarebbe prodigato per far sparire il corpo sbarazzandosene frettolosamente". La Procura sta ora facendo eseguire nuovi indagini ai militari dell'Arma alla luce della seconda inchiesta e del fermo del trentottenne.

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