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Friuli Venezia Giulia, incendio doloso a San Lorenzo Isontino: uccise due milioni di api

Circa 2 milioni di api sono morte in Friuli Venezia Giulia, in una zona isolata di San Lorenzo Isontino, a causa di ignoti che hanno appiccato un incendio con lo scopo di uccidere questi insetti. Sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco che hanno poi provveduto ad avvisare i 15 soci della Landa Carsica, proprietaria degli alveari: “Atto imperdonabile”.
A cura di Susanna Picone
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Due milioni di api uccise. È accaduto in una zona isolata di San Lorenzo Isontino, un comune in Friuli Venezia Giulia. Un incendio doloso ha portato alla morte delle api, che vivevano all'interno di 21 arnie, in piena produzione di miele d'acacia. Il grave fatto è stato scoperto alle prime luci dell’alba, quando sul posto sono intervenuti i Vigili del fuoco che hanno poi provveduto ad avvisare i 15 soci della Landa Carsica, proprietaria degli alveari. A lanciare l’allarme un passante che ha notato il fumo. Secondo quanto ricostruito, i piromani prima hanno chiuso i fori delle arnie, poi hanno posizionato 21 fascine che hanno utilizzato come innesco. Ingente il danno economico – si parla di circa 15.000 euro – e non meno importante quello ambientale a causa delle mancate impollinazioni. "L'obiettivo era bruciare tutto e sopprimere gli insetti”, così a Il Friuli Pier Antonio Belletti, presidente del Consorzio apicoltori della provincia di Gorizia. “Tutto era stato studiato ad arte", ha ribadito il presidente del Consorzio secondo cui in 25 di storia nell'Isontino una cosa del genere non era mai capitata, se non due anni fa in provincia di Udine. Sul caso ora indagano i carabinieri di San Lorenzo.

L’episodio è stato raccontato sui social con tanto di immagini anche da alcuni degli apicoltori tristemente coinvolti nella vicenda. Uno di questi è Dario Visintin, che scrive: “Devastare il nostro apiario di San Lorenzo Isontino con l'obiettivo di sopprimere le api è un atto imperdonabile. Il fuoco è stato appiccato sulle porticine di volo degli insetti in modo da bruciarli vivi senza via di scampo. In questo momento non penso nemmeno al danno materiale (15.000 euro circa) ma alle 21 famiglie di api bruciate. Si tratta di circa 2 milioni di api che abbiamo amorevolmente allevato, facendo superare loro una stagione particolarmente avversa (quella del 2019) e che siamo riusciti a portare al massimo sviluppo grazie a questa meravigliosa fioritura dell'acacia prima di questa devastazione. All'autore di questo imperdonabile gesto vada tutta la mia compassione”.

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