Foggia, emorragia cerebrale dopo rissa in discoteca: Donato muore a 25 anni dopo 7 mesi di coma
È morto dopo 7 lunghi mesi di coma Donato Monopoli: il 25enne di Cerignola era stato colpito da un'emorragia cerebrale in seguito ad una rissa, scoppiata per futili motivi, nella quale era rimasto coinvolto il 6 ottobre scorso all'interno della discoteca "Le Stelle" in via Trinitapoli a Foggia. Dopo l'aggressione, le sue condizioni sono subito apparse critiche. Trasferito prima al pronto soccorso e poi ricoverato alla Casa Sollievo della Sofferenza, dopo aver subito anche un delicato intervento chirurgico, è deceduto dopo mesi di stato comatoso, lasciando nel dolore i suoi familiari. "Sono addolorato. Esprimo alla famiglia il cordoglio e la partecipazione al lutto da parte di tutta la Comunità Cittadina. Davanti a tanto dolore le parole servono a poco", ha scritto su Facebook il sindaco di Cerignola, Franco Metta.
Subito dopo l'aggressione, che coinvolse 5 persone, all'epoca dei fatti sono stati fermati due giovani incensurati, di 24 e di 25 anni, subito arrestati per lesioni gravi. Hanno ottenuto poco dopo gli arresti domiciliari e da qualche tempo sono tornati in libertà. Secondo quanto riporta FoggiaToday, pare che tutto sia scaturito da un urto involontario avvenuto sulla pista da ballo, dove si stava svolgendo una festa di studenti universitari, che sarebbe ben presto degenerato in una vera e propria rissa con tanto di calci e pugni.
Tanti i messaggi di cordoglio lasciati sui social network da quanti conoscevano Donato. A partire dall'ADS Uniti per Cerignola: "Tutta la società – hanno scritto su Facebook – si stringe al dolore che ha colpito la famiglia Monopoli. Una notizia che non avremmo mai voluto ricevere, un ragazzo d'oro, solare divertente che tutta Cerignola conosceva, un esempio per tanti giovani che si affacciano al mondo del calcio. Oggi siamo qui a scrivere queste quattro righe con tanto dolore e angoscia nei nostri cuori, una notizia che scuote tutta Cerignola". "Non si può morire in questo modo, viviamo in una società dove la parola rispetto non esiste più", è stato invece il commento di un altro utente.