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Firenze, finite le scorte di un farmaco antitumorale: 25 pazienti restano senza trattamento

L’ospedale Careggi di Firenze ha esaurito le scorte di mitomicina, un farmaco che si usa per il trattamento del tumore della vescica. Il Presidente della Regione Toscana Rossi: “Lo Stato deve intervenire, garantire che i farmaci essenziali si trovino, e se c’è qualcuno che specula deve essere individuato e penalmente perseguito”.
A cura di Davide Falcioni
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Sono ore di apprensione per i pazienti oncologici toscani: la Regione Toscana ha infatti fatto sapere di aver esaurito le scorte di mitomicina, un farmaco che tratta il tumore alla vescica che si sta tentando di far arrivare dall'estero. Lo ha fatto sapere il governatore Enrico Rossi nel corso di una conferenza stampa, spiegando che a rimanere sprovvisto del medicinale è in particolare l'ospedale fiorentino di Careggi. Dopo l'allarme sulla carenza del farmaco, si era reso noto che 25 malati sarebbero rimasti senza trattamento. "Abbiamo rapporti con una struttura del Servizio sanitario nazionale che potrebbe aiutarci – ha dichiarato  il presidente Enrico Rossi – e verificheremo in giornata, altrimenti il direttore dell'Aou partirà in auto una volta individuato il posto dove viene dato il farmaco, andiamo, lo compriamo e lo riportiamo in Italia".

Rossi, l'assessora alla salute Stefania Saccardi e il direttore dell'Aou di Careggi Rocco Damone hanno dichiarato che "l'autorizzazione a comprare il farmaco all'estero era stata chiesta all'Aifa, poi ritardi burocratici hanno portato a questa situazione". La stessa richiesta è stata avanzata anche dall'ospedale pisano di Cisanello. La mitomicina compare nell'elenco dei farmaci carenti stilato dall'Agenzia italiana del farmaco (Aifa). "Non ci possono essere interruzioni di somministrazioni di farmaci che riguardano una malattia così grave", ha concluso Rossi.

Rossi ha quindi concluso: "Lo Stato deve intervenire, garantire che i farmaci essenziali si trovino, e se c'è qualcuno che specula deve essere individuato e penalmente perseguito". "Il Piemonte – ha affermato – ha già denunciato alla procura della Repubblica un fatto analogo: noi faremo un'altra denuncia alla procura. Ho dato mandato all'avvocatura affinché studi il problema anche coi tecnici delle aziende". Secondo il governatore da un'indagine condotta dall'Aifa mesi fa "risulterebbe che un c'è un gioco di aziende farmaceutiche multinazionali che, quando immettono sul mercato un farmaco nuovo, tolgono il farmaco di vecchia generazione. Credo che il governo nazionale dovrebbe intervenire: se si fa questo giochetto a danno della salute dei cittadini, una legge dovrebbe riordinare questa materia".

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