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Covid 19

Fine settimana in zona gialla in quasi tutta Italia: in città scattano misure anti-assembramenti

Con l’Italia quasi tutta in zona gialla le grandi città mettono a punto dei piani specifici per evitare assembramenti nel corso del weekend che potrebbero essere fonte di diffusione del Coronavirus. In città come Roma, Milano, Firenze centri, le vie dello shopping e della movida sorvegliati speciali.
A cura di Susanna Picone
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Col primo fine settimana di febbraio con l’Italia quasi interamente in zona gialla arrivano piani di sicurezza ad hoc per evitare assembramenti. Col Paese senza zone rosse e solo poche arancioni, e quindi con pochi limiti agli spostamenti all’interno delle Regioni (qui spieghiamo cosa si può fare e cosa resta vietato nel fine settimana in zona gialla), nelle giornate di domani 6 febbraio e domenica 7 c’è il timore di vedere scene come quelle registrate appena una settimana fa, con città piene di persone durante il weekend, folle, assembramenti e in alcuni casi anche risse. Scene che sicuramente "aiutano" il virus a diffondersi. Per evitare tutto ciò nelle grandi città da Nord a Sud sono stati predisposti controlli nelle aree in cui potrebbero verificarsi assembramenti. A Roma, come a Milano o Firenze, i controlli saranno intensificati principalmente nei luoghi della movida o nei centri storici.

Controlli nel weekend a Roma per evitare assembramenti

A Roma sono stati predisposti corridoi con delimitazioni a Piazza del Popolo per rendere più fluido il transito delle persone ed evitare stazionamenti, controlli al Pincio anche con pattuglie a cavallo di polizia e carabinieri. Nella Capitale sarà contingentata l’area del Tridente con la possibilità di procedere a chiusure delle stazioni metro Spagna e Flaminio in caso di necessità. Via del Corso, strada dello shopping, sarà divisa in settori. Il dispositivo di sicurezza riprende quello attuato a dicembre, in occasione dello shopping di Natale, con maggiore attenzione alle aree in cui si sono registrati affollamenti la scorsa settimana. I controlli verranno estesi anche a tutte le zone della movida capitolina: da Trastevere all'Eur, da San Lorenzo a Ponte Milvio, dal Pigneto alla zona universitaria di piazza Bologna. L’assessore regionale alla Sanità del Lazio Alessio D'Amato avverte: "Se non c'è rigore si fa presto a tornare in zona arancione".

Primo weekend in zona gialla in Lombardia: controlli a Milano

Maggiori controlli anche a Milano, dove lo scorso fine settimana (quando ancora non era scattata la zona gialla) si sono registrate folle soprattutto nella zona dei Navigli. Sotto la lente delle forze dell’ordine le zone di corso Como e corso Garibaldi anche per verificare il rispetto dell'orario di chiusura dei locali, la presenza dei clienti in rapporto alla capienza, l'uso corretto di mascherine e distanziamento.

Divieti a Firenze: "Limitare occasioni di contatto"

A Firenze firmata una ordinanza che impone il divieto di stazionamento nelle aree a maggior rischio affollamento. L'area interessata dal provvedimento del sindaco Nardella è compresa nel perimetro delimitato da piazza Beccaria, Borgo La Croce, piazza Sant'Ambrogio, via Pietrapiana, via Giuseppe Verdi, via dell'Agnolo, viale della Giovine Italia. Predisposta la limitazione dell'accesso nelle vie, piazze ed altri spazi pubblici. I trasgressori rischiano una multa che va dai 400 ai 1.000 euro. "Ora dobbiamo fare i conti con i fatti – ha detto il sindaco Nardella -: niente è ancora perduto, possiamo evitare di passare in fascia superiore di restrizione, se ognuno fa per davvero la sua parte e se limitiamo ulteriormente le occasioni di contatto in ogni situazione, di lavoro, familiare e di divertimento".

L'allarme del Cts sul pericolo assembramenti

Dopo le scene dello scorso weekend il Cts aveva lanciato l'allarme sottolineando la necessità di evitare assembramenti poiché, aveva detto Agostino Miozzo, c'è il rischio "assolutamente reale che la curva schizzi rapidamente verso numeri difficilmente gestibili". Per Miozzo è fondamentale ricordare cosa è successo la scorsa estate quando "molti si sono proiettati al ritorno alla normalità senza comprendere che il virus era, come oggi, attorno a noi".

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