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Femminicidio Laura Pirri, sit in impedisce di portare via il figlioletto ai nonni

In centinaia si sono ritrovati stamattina davanti all’abitazione dei nonni del figlioletto di Laura Pirri, a Rosolini, per impedire che i servizi sociali lo portassero in casa famiglia. Dal comune, infine, è stato deciso che il bimbo, 11 anni, restasse coi nonni fino alla prossima udienza che si terrà ad ottobre.
A cura di Angela Marino
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Nessuno ha portato via il piccolo G. dalla sua casa. Stamane, davanti all'abitazione di Rosolini (Siracusa) dove vive con i nonni da quando la sua mamma, Laura Pirri è stata uccisa con le fiamme sotto i suoi occhi dal padre, Sebastiano Iemmolo, si sono radunate centinaia di persone. Il motivo? Difendere i nonni di G. da chi vuole portagli via il nipotino, per il quale il Tribunale dei Minori aveva disposto l'affidamento in casa famiglia e poi, forse, l'adozione. La casa è stata presidiata da amici, conoscenti, concittadini, ma anche da decine di persone venute da lontano solo per dare sostegno al padre e alla madre di Laura Pirri, contro ‘l'esproprio' del nipotino. Dopo il sit in davanti alla casa di G., dal Comune, infine, è stato stabilito che G. resterà a casa dei nonni fino alla prossima udienza, a ottobre, poi si vedrà.

Nonna Giovanna: "Il piccolo vuole stare con noi"

"Noi lotteremo, so solo che la mia Laura la stanno uccidendo un'altra volta" dice nonna Giovanna Pace, che da quando ha saputo della decisione di toglierle il nipotino non ha più lacrime. "G. è felice, ci ama, è un bimbo dolcissimo e allegro, perché toglierlo da una casa dove ha riacquistato il sorriso e la serenità, per darlo ad estranei? G. non vuole, ci ha scritto una lettera straziante dove dice che è con noi che vuole stare". Dice tristemente la nonna.

La mobilitazione nata dall'iniziativa di una cittadina

Intanto l'intera Rosolini, che due anni fa è stata testimone del femminicidio di Laura Pirri, si è schierata al suo fianco. Artefice della mobilitazione, Rosa Calvo, insegnante: "Me ne sono interessata da mamma – dice a Fanpage.it- Non conoscevo la vicenda, ho letto questo straziante post della signora Giovanna e ho aperto un gruppo Fb dedicato alla storia. In poche ore è diventato virale e mi sono trovata a moderare commenti di migliaia di persone ed eccoci qui, oggi, a gioire per questo risultato". "Questa battaglia non ha colore politico – ha detto a Fanpage.it – Pierpaolo Capozio, referente territoriale della Lega – ci siamo tutti schierati con una famiglia che ha tutte le possibilità, anche economiche, di accudire il bimbo" – aggiunge Capozio – lotteremo con Giovanna, non ci arrenderemo mai".

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