96 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Emergenza freddo nelle scuole italiane: lezioni polari per 1 studente su 3, allarme al Sud

Dall’asilo alle superiori nella scuola italiana è emergenza freddo. È quanto rivela l’ultima indagine di Skuola.net, che ha intervistato diecimila ragazzi da un angolo all’altro della Penisola, che hanno denunciato condizioni in aula di estremo disagio a causa delle temperature polari. Nella maggior parte dei casi ciò è dovuto al malfunzionamento dei termosifoni. I rimedi? Nei casi più estremi ci si aiuta con plaid, coperte e stufette elettriche.
A cura di Ida Artiaco
96 CONDIVISIONI
Immagine

La scuola italiana si trova ad affrontare l'emergenza freddo, diventata ormai una consuetudine di questo periodo dell'anno, a cavallo tra le feste di Natale e gli scrutini di fine quadrimestre. Un problema che accomuna tutti gli studenti, dall'asilo alle superiori e dalla Lombardia alla Sicilia, costretti a vivere in aule gelide e senza termosifoni funzionanti. Almeno 1 su 3 vive questa situazione di disagio, come è emerso da un'indagine condotta da Skuola.net, che ha raccolto le testimonianze di oltre 10mila ragazzi, i quali hanno raccontato quello che si sta verificando nei propri istituti. Nelle regioni del Sud, poi, si soffre di più: qui è il 40% degli intervistati a lamentare disagi.

Tra le cause di questa situazione che diventa giorno dopo insostenibile è, in 9 casi su 10, il malfunzionamento dei caloriferi. La fattispecie più diffusa è l’efficienza a macchia di leopardo: il 31% degli studenti alle prese con le aule fredde dice che i termosifoni riscaldano solo in alcune aree del proprio istituto. In altri casi si procede con l’accensione a singhiozzo, per risparmiare sui costi di gestione: nel 28% dei casi i caloriferi vengono azionati solo poche ore al giorno. Più di 1 ragazzo su 10, vale a dire il 12% degli intervistati, riporta che l’impianto è addirittura rotto. Ma i termosifoni non sono gli unici imputati. Ad alimentare il
gelo delle scuole intervengono anche altri elementi strutturali: un altro 13% degli intervistati parla in particolare di porte e finestre che non chiudono bene, disperdendo il calore di impianti già affaticati di loro.

Ma le lezioni, quasi per tutti, devono andare avanti. E così ci si organizza trovando soluzioni talvolta originali. Il 62% degli studenti, per evitare il congelamento, rimane con giubbini, guanti e cappelli per tutta la giornata; nei casi più estremi ci si aiuta con plaid, coperte e stufette elettriche. Qualcuno addirittura non ci sta e rimane a casa. Rarissimo, invece, che la scuola venga chiusa a causa del freddo, il che avviene solo nel 4% dei casi, che si spostino i ragazzi negli ambienti più caldi (4%) o che si proceda all’orario ridotto (2%). E la situazione non migliora neppure in presenza di proteste da parte sia degli studenti che dei genitori. Il 26% ha scritto una lettera alle istituzioni scolastiche, il 23% ha scioperato silenziosamente. In più di 1 caso su 4 si è passati anche alle vie di fatto, con assemblee straordinarie (8%), autogestioni (7%), manifestazioni (5%), occupazioni (4%) e sit-in (3%). Ma tutte queste iniziative sono state senza successo.

96 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views