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Eleonora morta in un giardino in Trentino, fermato il marito che aveva dormito con lei

Eleonora Perraro, quarantatré anni, è stata trovata morta giovedì mattina nei pressi di un locale pubblico a Nago Torbole, nel Garda trentino. I carabinieri sono intervenuti dopo una telefonata del compagno, che ha detto di aver passato tutta la notte accanto a lei. Sarà l’autopsia a chiarire le cause del decesso.
A cura di Susanna Picone
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L'ultima foto pubblicata dalla vittima su Facebook
L'ultima foto pubblicata dalla vittima su Facebook

Si chiamava Eleonora Perraro e aveva quarantatré anni la donna trovata morta giovedì mattina nel giardino del locale “Sesto Grado”, a Nago Torbole, in provincia di Trento. Insieme a lei c'era il marito Marco Manfrini, cinquanta anni, che nel pomeriggio è stato a lungo interrogato dal pm e poi in serata è trapelata la notizia del fermo. Eleonora e Marco, a quanto ricostruiscono le cronache locali, erano sposati dal dicembre del 2018 e vivevano a Rovereto (Trento). È stato proprio il marito della donna trovata morta a dare l’allarme ieri mattina: l’uomo, a quanto emerso, avrebbe detto di aver dormito con lei tutta la notte e di averla trovata senza vita al risveglio. I due, come ricostruito dai carabinieri, avevano trascorso la serata nel locale nel Garda trentino per poi restare nel giardino vicino alla struttura anche dopo la chiusura. Apparentemente i due andavano spesso in quella zona: mercoledì avevano anche scattato una ultima foto poi pubblicata su Facebook. E su Facebook in queste ore sono in tanti a commentare quello scatto col compagno.

Sul corpo della donna lividi ed ecchimosi – Sul corpo della donna, trovato fra le sdraio e gli ombrelloni chiusi, c'erano segni di lividi ed ecchimosi. Al momento l'ipotesi è quella di una brutale aggressione: da qui l'accusa di omicidio aggravato per il cinquantenne. Gli ulteriori accertamenti medici e l'autopsia forniranno tutte le risposte sull'accaduto. Intanto è emerso che a carico dell’uomo risulta esserci un ammonimento orale del questore di Trento notificatogli il 28 agosto scorso dal commissariato di pubblica sicurezza del capoluogo a seguito di emissione di referto medico della moglie del pronto soccorso di Rovereto fattasi visitare dopo una lite.

Le reazioni – “Profondo dolore per quanto accaduto a Nago, con la morte di una donna avvenuta con una dinamica sulla quale gli inquirenti stanno cercando di fare chiarezza. Al di là delle eventuali responsabilità, che saranno accertate, la cronaca di oggi ci invita ancora una volta a ricordare che si deve ancora investire, con progetti mirati e con iniziative concrete su tutto il nostro territorio, sui temi della legalità, della non violenza, del rispetto delle persone e in particolare delle donne e dei soggetti più fragili. Tutti, le istituzioni pubbliche ma non solo, devono sentirsi investiti di questa responsabilità, perché è la comunità nel suo insieme che deve dare una risposta. Noi siamo fermamente intenzionati a proseguire nell’impegno di rendere il Trentino più sicuro”, il commento dopo la tragica notizia di cronaca dell’assessore provinciale alle politiche sociali Stefania Segnana.

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