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Donna uccisa a Modena: il presunto assassino tradito da un libro di scuola della figliastra

Un frammento bruciato di un libro di scuola ha portato i carabinieri di Modena a individuare il presunto omicida di una giovane donna uccisa e data alle fiamme lo scorso settembre, quando il corpo carbonizzato è stato trovato a San Donnino. Si tratta di un cuoco sospettato di altre violenze: “Un criminale seriale”.
A cura di Susanna Picone
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Un fermo immagine del video diffuso dai carabinieri di Modena
Un fermo immagine del video diffuso dai carabinieri di Modena

È stato individuato il presunto responsabile dell’omicidio di una giovane donna romena, Neata Vasilica Nicoleta, trovata morta lo scorso 10 settembre a San Donnino, alla periferia di Modena. La notizia, anticipata nella giornata di ieri, si è arricchita di nuovi dettagli in mattinata, quando i carabinieri di Modena, coordinati dal procuratore Lucia Musti, hanno tenuto una conferenza stampa. Il corpo della donna trovato a San Donnino era stato bruciato e subito gli investigatori avevano ipotizzato un omicidio. La persona sospettata di quel delitto sarebbe la stessa ritenuta responsabile di altri casi di violenza a donne: un'aggressione sessuale a una giovane aggredita in un garage a Zocca il 28 agosto scorso (quindi solo due giorni prima dell’omicidio di San Donnino) e un possibile tentativo di sequestro di una ragazza straniera a Savignano. Il sospettato – si tratta del 34enne Raffaele Esposito, di professione cuoco – è detenuto dal 6 settembre scorso per il tentato sequestro. Dalla Procura lo descrivono come una persona pericolosa, assolutamente priva di controllo e di empatia verso le vittime. Il comportamento che emerge "è quello di un vero e proprio criminale seriale capace di arrivare sino all'omicidio", scrivono i pm nella richiesta di custodia cautelare accolta dal Gip. E ancora: "Un personaggio sadico, che sicuramente non si sarebbe fermato", dicono dalla Procura.

Come è stato individuato il presunto assassino – Sono diversi gli episodi salienti che hanno portato a identificare il cuoco come autore dell'omicidio di San Donnino. Tra gli elementi decisivi c’è un frammento bruciato di un libro di scuola. Si tratta di un manuale scolastico, trovato tra le ceneri della catasta, che sulla copertina riportava il nome della figliastra dell'indagato. Il cuoco è stato inoltre incastrato dal gps montato dalla compagnia assicurativa sull'auto di una delle figlie della convivente: il dispositivo ha infatti consentito di individuare gli spostamenti della vettura. In conferenza stampa il procuratore ha spiegato inoltre che la vittima, che orbitava nel mondo della prostituzione, è stata riconosciuta da un chiodo che le era stato impiantato nel corso di un intervento chirurgico resosi necessario in seguito a un incidente stradale avvenuto nel 2013 a Vicenza. Riguardo le modalità del delitto, le indagini hanno accertato che la giovane potrebbe essere stata soffocata o presa a bastonate.

Le azioni contestate al presunto maniaco seriale – La mattina del 24 agosto a Zocca l'indagato avrebbe violentato una donna che conosceva dopo averla imbavagliata e bendata. Poi la notte tra il 29 e il 30 agosto avrebbe ucciso la donna rumena a Modena, per poi bruciare il cadavere a San Donnino. Infine il 2 settembre avrebbe tentato di sequestrare una diciottenne a Savignano sul Panaro, qualificandosi come appartenente all'Arma e desistendo dopo la reazione della vittima. L'uomo ha ammesso la responsabilità della violenza sessuale, mentre le fasi del sequestro sono state riprese dalle telecamere di una abitazione. Sull'omicidio invece avrebbe dato la colpa a misteriosi uomini di colore, ammettendo di aver bruciato il corpo e di averlo fatto per paura. Una versione ritenuta fantasiosa e inverosimile dagli inquirenti.

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