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Covid, il neonato ricoverato in terapia intensiva a Palermo è positivo alla variante inglese

Il piccolo di appena due mesi ricoverato a Palermo per Covid è positivo alla variante inglese. Le sue condizioni sono stabili ma resta intubato. Positiva anche la mamma, che però ha una sintomatologia lieve. Intanto resta in rianimazione anche la bimba di nove anni, sempre in Sicilia. “I genitori sono no vax”, rivela il governatore dell’Isola Nello Musumeci.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Immagine di repertorio
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Positivo al Covid, ma non alla variante Delta. Il piccolo di due mesi ricoverato all'ospedale Cervello di Palermo da alcuni giorni per complicazioni legate proprio all'infezione da coronavirus. Il neonato di appena due mesi era stato ricoverato in rianimazione in gravi condizioni, ora invece è stabile, fanno sapere i medici. Al momento si trova intubato in terapia intensiva per alcuni problemi cerebrali ed è stato scoperto che non è affatto positivo alla variante Delta, come si era ipotizzato in un primo momento, bensì alla variante inglese. Anche se, in questo caso, poco cambia l'origine della mutazione. Sarebbe risultata positiva anche la mamma del piccolo, ma con una sintomatologia molto più lieve e senza complicazioni.

Intanto, sempre in Sicilia, c'è un'altra bimba ricoverata in terapia intensiva. Si trova all'ospedale Di Cristina e ha appena nove anni, anche lei positiva al Covid. Secondo quanto si apprende dal presidente della Regione Nello Musumeci, i genitori della piccola sarebbero dichiaratamente contro la vaccinazione anticovid: "I genitori sono no vax", ha spiegato il governatore dell'Isola intervistato dal Corriere. Per questo motivo non sarebbero vaccinati contro il coronavirus, né la sorella che, sempre secondo quanto affermato da Musumeci, sarebbe stata a lungo in Spagna.

La malattia sviluppata dai bambini preoccupa molto i medici: "Purtroppo ci stiamo occupando di due casi gravi, anche i bambini si ammalano", ha spiegato la dottoressa Marilù Furnari, responsabile della direzione medica dell’Ospedale dei Bambini. "È quindi necessario, se i piccoli sono al di sotto dei dodici anni, che i familiari si vaccinino – ha continuato – Ribadisco che solo con la vaccinazione di massa possiamo impedire il dilagare della variante Delta e delle varianti in genere ed ottenere l’immunità di gregge".

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