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Contagiati covid e senza cibo, nemmeno il latte per la bimba: carabinieri comprano tutto a loro spese

Il calvario vissuto da una famiglia siciliana di Porto Empedocle composta da una coppia di coniugi con 4 figli a carico di cui una neonata, tutti contagiati dal coronavirus, compresa la piccola.
A cura di Antonio Palma
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Contagiati dal Covid e costretti all'isolamento, sono rimasti senza cibo e persino senza acqua, letteralmente abbandonati a sé stessi tanto da indurli a chiedere aiuto ai carabinieri che infine sono intervenuti e hanno fatto la spesa per loro. È il calvario vissuto da una famiglia siciliana di Porto Empedocle composta da una coppia di coniugi con 4 figli a carico di cui una neonata, tutti contagiati dal coronavirus, compresa la piccola. Tutto è iniziato lo scorso 20 agosto quando alcuni di loro sono risultati positivi al test per covid e per tutta la famiglia è scatta la quarantena obbligatoria. Il virus poi ha colpito anche gli altri e tutti da allora sono rinchiusi in casa.

Alcuni hanno accusato anche i sintomi covid ma la situazione più grave si è rivelata quella economica visto che il padre, un empedoclino di 52 anni, non potendo uscire da casa per i lavoretti saltuari che era abituato a svolgere, si è ritrovato senza alcun reddito. La famiglia, composta anche dalla mamma di 38 anni e dai figli di 15, 17 e 18 anni, nonché dall'ultima arrivata di tre mesi e mezzo, si è trovata così senza nemmeno i soldi per la spesa e l’acqua. La situazione economica della famiglia, già precaria, è diventa così drammatica fino a spingerla a chiedere aiuto ai carabinieri che si sono subito mobilitati comprando cibo e alimenti a loro spese. “Non abbiamo parenti che possano aiutarci e da tre giorni siamo senza acqua da bere e per i servizi igienici, visto che la cisterna si è svuotata. Perfino la piccina non aveva nulla da mangiare” ha raccontato a madre 38enne, rivelando: “Ho chiamato il sindaco, gli assistenti sociali, perfino l'Asp e i pompieri ma hanno fatto tutti orecchie da mercante”.

“Non sapendo a quale altra porta bussare, ho chiamato i carabinieri. Avevo visto in passato, attraverso gli organi di informazioni che si erano dimostrati sensibili e disponibili a tendere una mano d'aiuto” ha spiegato la donna, rivelando: “Il maresciallo, a sue spese, mi ha portato il latte, i pannolini per la bambina, ma anche della carne e dei generi alimentari freschi e a lunga conservazione e delle cassette d'acqua". La famiglia, in isolamento domiciliare, continua però a restare però senz'acqua nella cisterna dell'appartamento. "Visto che mio marito non può uscire per andare al lavoro, avevo chiesto dei buoni spesa. Ma non ho avuto risposta. Avevo chiesto del disinfettante, dell'alcol, ma niente. L'unica persona a offrire un aiuto concreto è stato il maresciallo che non so come ringraziare".

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