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Concordia, De Falco rimosso dall’incarico: “Schettino in cattedra? È un Paese storto”

Gregorio De Falco, l’uomo della telefonata a Schettino la notte del naufragio della Concordia, dopo dieci anni sarà trasferito in ufficio. Il parlamentare Pd Federico Gelli ha annunciato un’interrogazione al ministro Lupi per sapere la ragione di questa scelta.
A cura di Susanna Picone
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Gregorio De Falco, 49 anni, è il capitano di fregata che la tragica notte del 13 gennaio 2012 divenne famoso in tutto il mondo per una telefonata con Francesco Schettino, il comandante della Costa Concordia che quella notte naufragò al largo del Giglio. Ora, il capitano di quel famoso “salga a bordo, c…”, dopo dieci anni termina l’incarico nel settore operativo della Capitaneria di Livorno. A fine settembre De Falco sarà infatti trasferito in altri uffici, sempre della Direzione marittima di Livorno. E lui non riesce a nascondere la sua amarezza per questa decisione. “Proprio stamani ho avuto notizia dal comandante Faraone che lascio il servizio operazioni e vengo destinato ad un ufficio di carattere amministrativo. Sono abbastanza amareggiato, perché da dieci anni la mia ragione professionale è l'operativa, ma sono un militare”, così De Falco ha commentato il suo trasferimento.

L’amarezza del capitano Gregorio De Falco

E intervistato dal quotidiano Repubblica Gregorio De Falco ha confessato di non escludere che dietro il suo trasferimento ci possano essere dei legami con il naufragio della Costa Concordia e le successive vicende processuali. “Sono molto turbato. Questo cambio di incarico non mi era neppure stato prospettato – ha ammesso il comandante -. Non l'ho chiesto io, da dieci anni la mia ragione professionale è nel settore operativo, credo di aver maturato lì una professionalità, ma sono un militare”. Al quotidiano il capitano ha detto di riflettere su molte cose, “comprese le stellette che porto addosso”. E quando si è parlato del comandante Schettino, che "che sale in cattedra", lui ha detto:“Mi fa riflettere sulla circostanza che questo Paese è storto, privo di riferimenti corretti in cui le persone rispondano per il ruolo e la responsabilità che hanno”. Il capitano ha fatto sapere che eseguirà gli ordini ma valuterà anche azioni legali perché convinto di essere vittima del mobbing”.

“Il ministero chiarisca la rimozione di De Falco”

Intanto, il parlamentare Pd Federico Gelli ha annunciato un'interrogazione al ministro Maurizio Lupi per sapere la ragione di questa scelta di rimuovere De Falco dal suo incarico. “Il ministero dei Trasporti chiarisca la vicenda della rimozione del comandante Gregorio De Falco dal settore operativo della Capitaneria di Livorno e il suo trasferimento a un ufficio amministrativo. In pieno processo sul naufragio della Concordia è opportuno chiarire se ci siano motivazioni particolari dietro questa scelta”, ha annunciato Gelli.

Capitaneria di Porto: "Normale avvicendamento"

Dopo le polemiche e le richieste di chiarimento sul trasferimento di De Falco, arrivate anche dal mondo politico, in serata è arrivata la precisazione della Capitaneria di Porto che parla di "molto rumore per nulla". "Il cambio di incarico del Comandante De Falco, da Capo del Servizio Operativo a Capo dell'Ufficio Studi – sempre nell'ambito della Direzione Marittima di Livorno – rientra nelle ordinarie dinamiche di impiego degli Ufficiali delle Capitanerie di Porto e si tratta di un normale avvicendamento" fanno sapere in una nota dal Comando generale delle Capitanerie di Porto, aggiungendo: "Tale avvicendamento è comune a tutti coloro i quali, come il Comandante De Falco, hanno assolto ai propri obblighi di comando e aspirano, poi, all'avanzamento al grado superiore". "Ciò significa, in estrema sintesi, che far permanere sine die il Comandante De Falco nell'attuale posizione impedirebbe ai suoi stessi colleghi di maturare le stesse esperienze e, soprattutto, le stesse condizioni giuridiche, per poter essere promossi" sottolineano dalla Capitaneria di Porto, ricordando che "proprio in considerazione delle pregresse e specifiche esperienze maturate dal Comandante De Falco, che si è ritenuto di farlo permanere nella sede di Livorno (destinazione, peraltro, da lui stesso richiesta) anche per il contributo che egli saprà senz'altro fornire a supporto dell'attività giudiziaria ed amministrativa relativa alla sciagura della Nave Concordia". "Il nuovo incarico riservato a De Falco quale capo dell'Ufficio Studi consentirà all'Ufficiale di evidenziare, ancora una volta, le proprie qualità nello svolgimento dei compiti di controllo di gestione, di addetto alle relazioni esterne e di assistente del Direttore marittimo, che il nuovo ruolo, appunto, gli riserva" conclude il comunicato.

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