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Covid 19

Come sarà distribuito il vaccino anti Covid in Italia e nel mondo

Sono 261 i candidati vaccini contro il Coronavirus secondo tre grandi organismi internazionali (Oms, Scuola di Igiene e medicina tropicale di Londra, National Institute of Health americano). Alcuni di questi, tra cui quello Pfizer-BioNtech, ma anche Moderna e Oxford-AstraZeneca, sono arrivati alla fase 3 della sperimentazione: ecco quando e come potranno essere distribuite le prime dosi in Italia e nel mondo per fermare l’infezione da Covid-19.
A cura di Ida Artiaco
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La notizia dell'efficacia al 90 per cento del vaccino anti-Coronavirus messo a punto dal colosso farmaceutico americano Pfizer e la tedesca BioNtech ha fatto il giro del mondo. Accolta con entusiasmo dalla comunità scientifica, anche italiana, oltre dal mondo politico e da quello economico, con le Borse che hanno fatto segnare numeri record dall'inizio dell'emergenza sanitaria, comincia ora la fase più delicata per la messa in commercio dell'antidoto, chiamato BNT162b2. Arrivato alla fase 3 della sperimentazione, bisogna ora capire come e quando potrà essere distribuito. L'obiettivo è quello di rendere disponibili le prime dosi entro la fine dell'anno. Tuttavia, se il vaccino Pfizer-BioNtech è tra i più innovativi, trattandosi di un vaccino a Rna, molto diverso dai tradizionali, il quale, una volta inoculato, stimola la produzione di anticorpi contro questa proteina, non è l'unico ad essere candidato a diventare il vaccino contro il Covid-19.

Quali sono i candidati vaccini anti Covid

Secondo tre grandi organismi internazionali (Oms, Scuola di Igiene e medicina tropicale di Londra, National Institute of Health americano) i candidati vaccini sono in totale 261, di cui 55 in fase clinica. Tra questi anche quello di Oxford-AstraZeneca, già pure in fase 3 e a cui anche un'azienda italiana, l'Irbm di Pomezia, sta collaborando per la realizzazione. Il 6 ottobre scorso l’agenzia europea per il farmaco, Ema, ha cominciato a esaminare i primi dati di laboratorio (non clinici) con il cosiddetto "rolling review". Senza dimenticare il vaccino dell'americana Moderna, basato sempre sull'Rna e vicino, a detta dei vertici aziendali, all'approvazione da parte dell'Fda. Anche in questo caso le prime dose dovrebbero arrivare tra la fine del 2020 e l'inizio del 2021.

Quante dosi arriveranno in Italia

Ma quando potremmo avere il vaccino in Italia? Il nostro Paese rientra negli accordi presi dall’Ue con le aziende produttrici. La presidente della commissione, von der Leyen, ha annunciato un contratto con Pfizer/BioNtech per l’acquisto di 200 milioni di dosi, con l’opzione per altri 100 milioni. Ma ce ne sono altri, anche con Sanofi-GSK, Janssen (una delle industrie di Johnson & Johnson), Cure Vac e Moderna. Ma il primo contratto vero e proprio è stato firmato proprio con AstraZeneca a giugno e vede l’Italia come promotrice assieme a Olanda, Germania e Francia per un approvvigionamento di circa 400 milioni di dosi.

Chi saranno i primi a vaccinarsi

Una volta che le dosi saranno distribuite, ogni singolo Paese dovrà organizzare un piano di vaccinazione, che dovrà cominciare dalle fasce di popolazione da sottoporre a profilassi in via prioritaria e la rete di centri per la somministrazione. Già nei mesi scorsi il ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva dichiarato, sulla base di un documento rilasciato dall'Organizzazione mondiale della Sanità, che tra i primi ad essere vaccinato ci saranno persone anziane e malati cronici, personale medico e sanitario, dipendenti delle forze dell’ordine e Vigili del fuoco e personalità di governo. Poi toccherà al resto della popolazione, ma già nella prima fase potrebbero essere vaccinato oltre un milione di persone.

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